Omicidio Checcucci, interrogatori a tappeto

Dalla rapina finita male, allo scambio di persona, ancora non è stata esclusa nessuna pista. Tre le perizie disposte sul corpo dell’uomo

Roberto Checcucci

Roberto Checcucci

Fucecchio (Firenze), 9 ottobre 2020 - Tutto il mondo di Roberto Checcucci è sotto la lente degli investigatori per risolvere il giallo del delitto dell’argine del’Arno. Intanto c’è il nulla osta della Procura di Pisa (indagine coordinata dal pubblico ministero Fabio Pelosi) alla restituzione della salma alla famiglia per la sepoltura che potrà avvenire nei prossimi giorni, appena saranno terminati tutti gli accertamenti sul corpo in medicina legale a Pisa. Sono tre le perizie disposte sulla salma dell’uomo trovato accoltellato domenica 27 settembre, sull’argine dell’Arno a Castelfranco.

L’avvocato Andrea Massaini di Fucecchio che assiste i familiari della vittima precisa che "appena gli esami saranno terminati sarà possibile procedere alla sepoltura della salma, ma non alla cremazione; questa sarà invece possibile solo quanto sarà individuato il responsabile del delitto. Per le indagini in corso i familiari ancora non hanno potuto vedere la salma, forse sarà possibile già con i primi della settimana".

Il legale, si apprende, ha avuto un primo incontro con il magistrato che guida le indagini dei carabinieri di San Miniato e dei militari dei nuclei investigativi di Pisa e Firenze. "Ho avuto la massima assicurazione, e non avevo dubbi, che gli inquirenti stanno facendo grandi sforzi, impegnando decine di persone tutti i giorni, per risolvere questo caso – spiega il legale - che, è evidente, è complesso anche per la personalità stessa del 53enne di Fucecchio: un uomo molto mite, senza relazioni sociali o sentimentali, senza una vita social, senza un telefono cellulare e con l’unica passione delle lunghe camminate da Fucecchio a Castelfranco. Anche il luogo stesso dov’è avvenuto l’omicidio rende le cose più complesse: un luogo molto frequentato dalle persone, dagli amanti della natura, da famiglie con bambini, da sportivi, un luogo insolito dove c’era ampio margine di essere visti".

Anche per questo il luogo, oggi, da quando è successo il fatto, viene evitato dai frequentatori. Le indagini procedono sono a tutto campo e nessuna pista è esclusa a priori dagli inquirenti: dalla rapina finita in omicidio, alla possibilità che Checcucci abbia visto qualcosa che non doveva vedere, al fatto invece che la vittima conoscesse il suo carnefice, fino allo scambio di persona.

È certo che Checcucci ha cercato di difendersi mentre veniva travolto da una decina di fendenti, sferrati con coltello da cucina, alla testa, al collo, all’addome e alle mani. Si scava ancora nella vita dell’uomo: dalle abitudini giornaliere, ai movimenti bancari, alle relazioni con il vicinato. Tutto il piccolo mondo di Checcucci è al centro di approfondimenti.