"Non è un momento facile, proviamoci"

Parlano i negozianti del centro divisi dall’apertura serale singola o doppia: alla prima erano favorevoli in un centinaio, settanta alla seconda.

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Martedì, giovedì o entrambi? La discussione è antica e ha radici profonde. Per i commercianti del centro, prendere una decisione unanime non è mai stato semplice. In passato, dopo le liberalizzazioni del governo Monti, le polemiche erano all’ordine del giorno, specialmente quando qualcuno cominciò a far notare che i benefici della doppia apertura serale non erano così evidenti anche in tempi in cui il Coronavirus era semplicemente associato al raffreddore. Quando però fu chiaro che la maggioranza dei commercianti restava propensa per la singola apertura al giovedì, si decise di oltrepassare il problema organizzando un calendario di eventi che abbracciasse un singolo giorno a settimana e consigliasse agli stessi negozianti di aprire proprio (e soprattutto soltanto) in quell’occasione. Una scelta discussa e votata da un numero consistente di imprenditori che però, in tempi di Covid, si è scontrata con l’impossibilità di organizzare eventi che creassero i presupposti per generare assembramenti.

In altre parole, non avendo più a disposizione un calendario di appuntamenti prestabilito si è tornati alla condizione di partenza, quella cioè di organizzare date di aperture serali che fossero uguali e condivise da tutti. Nel mese di maggio un questionario tra i commercianti ha sancito che una maggioranza ampia ma non schiacciante (circa 100 attività) fosse a favore della singola apertura del giovedì, mentre una settantina abbondante di altri negozi erano per la doppia serata. Il calendario diffuso dall’associazione Centro Storico, però, pubblicizzava soltanto i giovedì di giugno, luglio e agosto.

"In questo modo – dice Luigi Dimaro di Spazio 76 – si è penalizzato chi invece aveva deciso di tenere aperto sia il martedì che il giovedì. Credo che alla fine sarebbe stato più opportuno pubblicizzare entrambe le date, avremmo tutelato tutti e non solo una parte dei commercianti e non credo che questo avrebbe generato confusione. Credo anzi che dopo un paio di settimane avremmo avuto quasi tutte le attività aperte in entrambi i giorni. Capisco che la maggioranza si sia espressa, rispetto i voti e rispetto anche il questionario, ma a favore della doppia apertura eravamo comunque in più di 70. Dovevamo secondo me pubblicizzarla e comunicarla meglio questa cosa".

Ad aprire due giorni a settimana la sera dopo cena c’è anche Old School, negozio di abbigliamento in via Del Papa, dove Carlotta Lavanco spiega le sue motivazioni. "Noi da quando siamo qui abbiamo sempre sposato questa politica – dice – e credo che alla fine sia la cosa migliore, anche se rispettiamo chi la pensa diversamente. Non è un momento facilissimo, ma ci proviamo. Un po’ di gente in giro comunque la vediamo".

Anche parlando con le singole attività emerge però come la maggioranza di loro sia a favore della singola apertura al giovedì sera, se non altro perché la differenza, in termini di volume di affari, non si sente. "Le persone comprano poco, stiamo scontando le difficoltà del momento – dice Lina Cortese di Papillon – ma io sono stata a favore della singola apertura ed ho votato in questo modo. Due serate non fanno la differenza, alla fine restiamo aperti dopo cena anche per offrire un servizio ai clienti". Idem per Lilith. "Anche per noi – dice Donata Imperiale – la soluzione di una singola apertura al giovedì sera ci è sempre sembrata la migliore".

E non è diverso il parere di Francesca Maria Bruno di Inestasy. "Siamo qui da sei anni e conosciamo bene la questione delle aperture serali. Noi – dice – siamo sempre stati a favore del giovedì e basta".

Tommaso Carmignani© RIPRODUZIONE RISERVATA