Musica e poesia rivelano la vera Isabella a Empolesa Valdelsa

"Rari libri di Isabella de' Medici" è una mostra che esplora la figura di Isabella de' Medici attraverso una selezione di edizioni a stampa seicentesche. Aperta a Cerreto Guidi fino al 3 dicembre, offre l'opportunità di scoprire la spiritualità della nobildonna e la storia della tipografia toscana.

“Rari libri di Isabella de’ Medici“ è una mostra dal sapore del tutto particolare che aprirà i battenti domani alle 17 nelle sale della Villa Medicea di Cerreto Guidi. La piccola e curatissima esposizione vuole dare conto di quali fossero le scelte della figlia prediletta di Cosimo I in tema di musica e poesia e lo fa attraverso una ricostruzione minuziosa e filologicamente accurata di quanto ancora è rimasto inedito all’interno della letteratura dedicata alla nobildonna, che trovò proprio nel Casino di caccia del padre a Cerreto Guidi la misera fine della sua giovane esistenza.

L’esposizione è curata da Giulia Coco, curatrice della Villa, Marco Mozzo, direttore della Villa e Paolo Tiezzi Maestri, presidente della Società Bibliografica Toscana ed è promossa in collaborazione con il Comune di Cerreto Guidi e l’Associazione degli Amici della Villa medicea. Attraverso una selezione accurata di alcune edizioni a stampa seicentesche, opera di letterati e scienziati vicini alla corte granducale ed esponenti di spicco della cultura fiorentina, sarà possibile apprezzare il vivace contesto letterario in cui vissero Isabella e il marito Paolo Giordano Orsini, del quale si fecero in parte anche promotori come traspare dalla letture delle dedicatorie. Letterati, musici, poeti dedicavano a Isabella de’ Medici le proprie opere come fosse la vera signora di Firenze. Come una sovrana, Isabella svolgeva un ruolo di patronage femminile, incoraggiando la carriera professionale delle donne o difendendole da mariti violenti. I contemporanei la giudicarono bellissima, colta e saggia, ma lodavano soprattutto la sua spiritualità. I volumi esposti testimoniano anche la storia della tipografia toscana, soprattutto con le edizioni dei fratelli Filippo e Iacopo Giunti. La mostra rimarrà aperta fino al 3 dicembre con ingresso libero, da martedì a domenica dalle ore 8.30 alle 17.30.