La Tari, il suolo pubblico e l’addizionale Irpef Aumentano le tasse per le famiglie empolesi

Dal recepimento del piano economico finanziario per i rifiuti alla modifica degli scaglioni. Le scelte nell’ultimo consiglio comunale

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di Tommaso Carmignani

Dal recepimento del piano economico finanziario di Ambito Toscana Centro per il servizio di gestione dei rifiuti alla modifica degli scaglioni per l’addizionale Irpef, passando per Imu e suolo pubblico. Nella serata di lunedì il consiglio comunale ha approvato tutta una serie di mofiche che produrranno effetti sulle tasche dei cittadini, dagli aumenti – annunciati – della Tari a quelli dell’addizionale Irpef comunale che andrà a pesare soprattutto sul cosiddetto ceto medio, senza dimenticare il ritorno al pagamento, dal primo luglio, della tassa sul suolo pubblico che graverà principalmente sulle attività legate al mondo della ristorazione e della somministrazione in generale. E se la Giunta si difende parlando di aumenti che in linea generale non dipendono strettamente dalla volontà degli amministratori locali di far cassa a tutti i costi, le opposizioni attaccano ribadendo come alla base di questa mini stangata ci siano scelte politiche sbagliate a monte.

Sul fronte Tari, da tutto il consiglio comunale è stata ribadita la necessità di arrivare ad una svolta nella gestione dei rifiuti in considerazione del fatto, come ha ripetuto anche il sindaco Barnini, che la mancata realizzazione degli impianti conduce oggi ad un aumento della tariffa. Nel 2022, per le utenze domestiche, si pagherà un 4,2 per cento in più rispetto al 2021, anno in cui c’era già stato un incremento di circa il 7 per cento. Le utenze non domestiche, invece, vedranno crescere la propria bolletta di un 10 per cento, a fronte di un aumento del 10,5 che aveva caratterizzato l’anno precedente. Fortunatamente l’amministrazione ha garantito tutta una serie di sconti e agevolazioni per venire incontro ai cittadini. Confermato il sistema legato all’Isee, che porterà all’esenzione totale per le famiglie con un valore inferiore ai 5mila euro e ad uno sconto del 30 per cento per chi è compreso nella fascia 5-10mila euro. Confermate anche le riduzioni in base al numero di conferimenti, mentre per le imprese arriveranno ancora le agevolazioni per tutti coloro che durante la pandemia hanno fatti i conti con le chiusure. Dal fondo statale di 580mila euro arrivato lo scorso anno sono avanzati circa 296mila euro, soldi che saranno rimessi a disposizione delle imprese per calmierare le bollette.

Sul fronte Irpef, invece, l’amministrazione ha recepito la modifica degli scaglioni ed ha rimodulato le aliquote in base quelle stabilite dalla legge statale. Nelle fasce di reddito che vanno dai 28mila ai 50mila euro e in quella che va dai 50mila euro in su si passa rispettivamente dallo 0,73 per cento allo 0,78 e dallo 0,78 allo 0,80 per cento. Resta invece tutto invariato per le fasce di reddito inferiori ai 28mila euro l’anno lordi, che continueranno a pagare lo 0,52 per cento, mentre sotto i 15mila si pagherà lo 0,38 per cento. Tradotto in soldoni questo dovrebbe portare ad un aumento di gettito per il Comune di circa 250mila euro a fine anno, anche se la cifra dovrà essere verificata a consuntivo.

Per quanto riguarda Imu e suolo pubblico, il Comune ha fatto sua la normativa nazionale che considera prima casa solo quella in cui risiede il nucleo familiare, mentre per bar e ristoranti torna l’obbligo di pagare sulla base dei canoni istituiti nel periodo pre-pandemico. In questo caso, però, arriva uno sconto del 50 per cento per tutti quegli esercizi che faranno richiesta di occupazione del suolo pubblico straordinario di cui avevano beneficiato in pandemia.