Keu, stop alla commissione "Tante questioni irrisolte"

Chiesti nuovi documenti ad Arpat. Entro la fine del mese la relazione finale. La presidente Meini: "Servirebbe un altro anno di lavoro ma ci dobbiamo fermare"

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Il tempo è scaduto, anche se di tempo ne servirebbe molto di più. La commissione d’inchiesta regionale sulle infiltrazioni mafiose e la criminalità organizzata in Toscana – istituita dopo lo scandalo keu che ha coinvolto a vario titolo i vertici dei conciatori, esponenti politici del Pd e soggetti in odore di ’ndrangheta –, ora deve tirare le fila. Lunedì si è svolta l’ultima audizione in programma, ovvero quella del commissario straordinario per il presidio e coordinamento delle attività in materia di ambiente, Renata Laura Caselli.

"Il commissario ha sviscerato elementi di tipo amministrativo che andavano approfonditi – spiega Elena Meini (Lega), presidente della commissione straordinaria –. Ci è stata data garanzia che l’ultimo decreto emanato, dove si individuano i soggetti responsabili, vale solo per la strada regionale 429, che è di competenza totalmente pubblica. Non ci sono ancora elementi per stabilire il tipo di intervento e la quantità di inquinamento". Insomma, parlare di bonifica per la tangenziale che collega Empoli e Castelfiorentino, è ancora prematuro. Per ora c’è in ballo solo il piano di caratterizzazione. "Le questioni irrisolte che meriterebbero di essere approfondite sono diverse, compreso l’Accordo di programma – commenta la presidente della commissione –. Ma il tempo è finito ed entro la fine di febbraio dovremo presentare la relazione finale. Ci sarebbe bisogno di almeno un altro anno di lavoro, purtroppo però abbiamo già ricevuto tante proroghe, più di quelle concesse in passato e non possiamo forzare la mano". La commissione regionale, che si è riunita la prima volta il 17 maggio dello scorso anno, ha raccolto documenti e testimonianze. "Nell’ultima seduta abbiamo chiesto ad Arpat ulteriori materiali per avere un aggiornamento completo su tutti i siti dove è finito il keu", spiega Meini.

I tempi dunque sono finiti ma non c’è intenzione di spegnere i riflettori sulla vicenda. "Forse avremmo dovuto presentare richiesta di commissione straordinaria alla chiusura delle indagini, perché in questa vicenda ogni elemento può stravolgere il quadro, ma nulla ci vieta di istituire una nuova commissione d’inchiesta quando avremo accesso agli atti della procura – specifica l’esponente della Lega –. Nel frattempo continueremo a vigilare sul caso keu, magari tramite la commissione permanente di Controllo, presieduta dall’opposizione". Stamani intanto verrà illustrato l’accordo di ricerca siglato da Arpat e dal Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa per approfondire come si comporta il keu nell’ambiente.

Alessandro Pistolesi