Imprese, zero sconti sulla Tari: sale la rabbia

Nell’Empolese i costi sono tra i più cari della Toscana. Confesercenti: "Servono soluzioni, il 2021 rischia di essere peggiore del 2020"

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di Tommaso Carmignani

Le tariffe non sono cambiate. E non cambieranno. Ma se questo, in tempi normali, poteva essere visto come una buona notizia, oggi i commercianti si aspettano qualcosa in più. Dati alla mano, per un’impresa dell’Empolese Valdelsa, i costi fissi rappresentati dalla tassa sui rifiuti sono una delle voci di spesa più importanti, specie in un periodo come questo. Dopo il lockdown di marzo 2020 tutti i comuni del territorio si attivarono per venire incontro alle esigenze degli imprenditori. Trattandosi di una tassa comunale furono quindi le amministrazioni locali a sostenere il mondo dell’impresa con provvedimenti dalla doppia valenza: da un lato il posticipo e la rateizzazione dei pagamenti (la Tari si paga in parte in acconto durante l’anno in corso e in parte, a saldo, in quello successivo), dall’altro con agevolazioni sul costo finale.

Ad Empoli, ad esempio, per le attività produttive, commerciali e professionali obbligate alla chiusura a seguito delle disposizioni normative, o comunque chiuse al pubblico e tenute a riorganizzare le proprie attività, fu addirittura prevista l’esenzione dal pagamento della parte variabile per il periodo durante il quale la chiusura aveva avuto luogo, cioè tra marzo e aprile dello scorso anno. Per il 2021, però, la partita è ancora tutta da giocare. "Quello che auspichiamo – dice il responsabile locale di Confesercenti, Gianluca D’Alessio – è che vengano trovate delle soluzioni. Sappiamo che non è semplice, perché vanno trovate all’interno dei bilanci comunali, ma per questo ci aspettiamo che ancor prima delle amministrazioni locali intervenga il Governo. La verità è che il 2021 rischia di essere addirittura peggiore rispetto al 2020: intanto perché lo scorso anno i primi tre mesi erano stati di lavoro pieno, ma soprattutto perché veniamo da un periodo tremendo. Le imprese del commercio sono davvero allo stremo".

Secondo i dati raccolti dal portale Confcommercio www.osservatoriotasselocali.it, il peso eccessivo della tassa sui rifiuti pagata da cittadini e imprese non solo è confermato, ma è anche caratterizzato da diversi fattori di iniquità. Primo fra tutti, la mancata applicazione del principio "chi più inquina più paga". Stando al confronto tariffario tra diverse tipologie di imprese, Firenze (e quindi anche l’Empolese Valdelsa), Livorno e Siena risultano tra le province più care, mentre Arezzo e Grosseto le più convenienti.