Il progetto dell’impianto al Terrafino ha passato il primo esame

La Regione Toscana ha vagliato tutti i piani che sono stati presentati all’Avviso pubblico di interesse. Quello di Alia servizi ambientali e dei suoi partner ha superato la verifica dei requisiti minimi richiesti

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Il progetto dell’impianto che dovrebbe sorgere al Terrafino per il recupero e il riciclo dei rifiuti urbani non ulteriormente recuperabili che è stato presentato da Alia Servizi Ambientali e dai suoi partner dell’Alleanza per l’economia circolare ha superato la verifica dei requisiti minimi. Un passaggio che a molti sembrerà scontato, ma che comunque costituisce, appunto, la condizione minima per andare avanti nell’iter che porterà Palazzo Panciatichi a ridisegnare la mappa regionale del piano dei rifiuti. Quello di Alia per il Terrafino non è stato il solo progetto ’promosso’, ovviamente, ma va detto subito che dei trentanove arrivati sul tavolo della Regione Toscana in risposta all’Avviso pubblico di interesse scaduto il 31 marzo scorso, sette non avevano i requisiti minimi di coerenza con le richieste fatte e quindi sono stati scartati.E adesso che succede?

Intanto occorrono un paio di precisazioni, che sono state espresse dalla stessa Regione Toscana. "Il gruppo tecnico-istruttore – si legge in una nota – non ha svolto una valutazione di merito sulle tecnologie proposte, perché la Regione Toscana, titolare di competenze autorizzative, svolge quel tipo di attività nell’ambito delle opportune sedi della Valutazione d’Impatto Ambientale e delle necessarie Autorizzazioni ambientali, bensì ha verificato la coerenza delle manifestazioni di interesse presentate con i requisiti minimi previsti dall’Avviso pubblico stesso". L’altro passaggio evidenziato è altrettanto significativo: aver superato questa verifica non significa avere il via libera definitivo, perché il “riconoscimento di coerenza delle manifestazioni di interesse – si legge ancora nella nota – non comporta l’instaurazione di posizioni giuridiche od obblighi negoziali, né costituisce alcun vincolo nei confronti della Regione Toscana e dell’Aato, né costituisce alcun requisito preferenziale ai fini della realizzazione e dell’esercizio degli impianti stessi per i quali dovranno essere acquisite tutte le specifiche e necessarie autorizzazioni".

In pratica l’iter procedurale si presenta ancora lungo e complesso. In particolare per il progetto del Terrafino la fase di valutazione si annuncia serrata. Come si ricorderà, durante la presentazione che ne è stata fatta in consiglio comunale dai tecnici di NextChem (Gruppo Maire Tecnimont) che è partner di Alia Spa, l’impianto che potrebbe essere realizzato al Terrafino si propone di estrarre metanolo ed etanolo dai rifiuti attraverso un procedimento che si basa sulla chimica e che vuole adottare tecnologie fortemente innovative. Ed è proprio quest’ultima caratteristica che sembra destinare la proposta a un esame particolareggiato, in quanto ci sono pochi termini di paragone a cui fare riferimento. In consiglio comunale, infatti, Giacomo Rispoli, a.d. di MyRechemical Nextechem, ha sottolineato l’unicità di questa soluzione e i consiglieri comunali di opposizione hanno detto che si tratterebbe di un “progetto che non ha eguali in Europa“.

Francesca Cavini