Il ’Pozzale’ resta senza applausi "Ma la cultura vince sempre"

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"Nonostante tutto teniamo sempre di più a essere la culla del ‘Pozzale’ e crediamo e scommettiamo comunque sulla cultura". Così il sindaco di Empoli, Brenda Barnini, durante la 68esima edizione del premio letterario ‘Pozzale - Luigi Russo’, il più importante riconoscimento culturale di Empoli. La cerimonia di premiazione si è svolta ieri al Palazzo delle Esposizioni. Niente pubblico e niente applausi. Solo telecamere e video per trasmettere le immagini in tv e sui canali social del Comune e del Premio. Un’edizione speciale in tempi di covid, con distanziamento e attenzione al contagio.

"Essere qui è già un atto di resistenza rispetto a quello che stiamo attraversando insieme", ha detto poi Barnini.

"Il ‘Pozzale’ è un premio che nasce dalla resistenza e dal lavoro. C’era e c’è la volontà di interpretare la cultura come un bene primario, a disposizione di tutti. Questo, credo, sia ancora oggi, dopo tanti anni, l’impegno che ciascuno di noi si sente addosso - ha continuato il sindaco - Sappiamo che la pandemia ci pone di fronte difficoltà anche di carattere amministrativo, è evidente che noi in questi mesi e nelle settimane future ci dovremo occupare di questioni molto pratiche. Ma io sono convinta che questa comunità abbia la forza, il coraggio e le risorse per poter rinascere non solo in senso materiale ma anche e soprattutto in senso culturale".

La cerimonia ha visto la presenza di alcuni membri della giuria di qualità formata da Roberto Barzanti, Matteo Bensi (presidente del Comitato Organizzatore), Giuliano Campioni, Laura Desideri, Giuseppe Faso, Alfonso Maurizio Iacono, Giacomo Magrini, Cristina Nesi, Evelina Santangelo, Alessandra Sarchi, Virginia Tonfoni. Loro hanno fatto emergere tre titoli fra le uscite editoriali del 2020-2021. Per la narrativa il premio è stato assegnato a ‘La pianta del mondo’ di Stefano Mancuso (Laterza), di cui si è riconosciuto il valore scientifico e letterario oltre che l’attualità e l’urgenza del punto di vista incentrato sul mondo delle piante. Per la saggistica a tema storiografico, considerate anche le duplici e feconde prospettive su storia e memoria, il premio della giuria è stato assegnato a ‘Addio Lugano bella’ di Massimo Bucciantini (Einaudi) e a ‘Cattiva Memoria’ di Marcello Flores (Il Mulino). I primi due erano presenti, il terzo collegato via web. Via internet anche Fabio Genovesi scelto dai lettori, per il suo ultimo romanzo ‘Cadrò, sognando di volare’ (Mondadori).

"Da questa sede voglio rinnovare un impegno nei confronti della nostra comunità: quello di continuare a investire nella cultura - ha spiegato Barnini - Proprio fuori e attorno a questo Palazzo delle Esposizioni abbiamo lanciato l’idea di realizzare, da qui alla fine del mandato amministrativo - speriamo di farcela e sicuramente ce la metteremo tutta - un grande parco culturale che abbia al suo interno un teatro civico".