di Ylenia Cecchetti Su il sipario alle 21 di stasera, al Minimal Teatro di Empoli nell’ambito della rassegna "Teatri di confine" si solcano i mari, tra sogno e realtà. E’ tutto pronto per intraprendere il viaggio "Sulla Rotta del tesoro". Di questa nuova produzione teatrale parliamo con Renzo Boldrini, regista dello spettacolo insieme a Simone Martini. Boldrini, da regista ci dia qualche anticipazione... "Si tratta di una programmazione, per dirla alla francese, ‘Tout Public’ ovvero per tutte le età: la scommessa dai 6 anni in su è con ogni tipo di spettatore. Lo spettacolo si prende in carico di parlare a più generazioni. E’ un prequel, non è la messa in scena dell’Isola del Tesoro di Louis Stevenson. L’idea è quella di produrre un dittico, questa è la prima puntata. Non solo una saga fantastica, immaginifica ma anche una storia vera che guarda alla cosiddetta età d’oro della pirateria quando Francia, Spagna e Inghilterra si contendevano terre, ricchezze e soprattutto il predominio dei mari". Ci sarà un seguito? "Me lo auguro. Intanto abbiamo lavorato ad una versione video filmica dello spettacolo girata al teatro del popolo di Castelfiorentino a novembre e stiamo curando un’edizione radiofonica. Esplorare l’opera rileggendola con altri linguaggi e strumenti, a partire dal teatro, è nelle nostre corde, una mission". A proposito di scommessa, come sta andando la stagione al Giallo Mare? "Molto bene. Con questa rappresentazione facciamo un balzo avanti anche dal punto di vista del rilancio post Covid. Ci sono 4 attori in scena, c’è un lavoro particolare su costumi e scenografia, rispetto alle proporzioni della nostra compagnia l’investimento è importante. I grandi cartelloni propongono monologhi anche per risparmiare. Noi pur in un concetto di sostenibilità abbiamo cercato di esser generosi". I pirati sono un immaginario che tocca davvero tante generazioni, una passione trasversale. "Non si capirebbe altrimenti il successo della saga hollywoodiana I pirati dei Caraibi. La pirateria è una di quelle materie che non stanca mai. L’Isola del Tesoro a cui si fa riferimento è stato a lungo, specialmente nella cultura anglosassone, uno dei libri di formazione di riferimento per ragazzi e adolescenti". Questo incontro tra generazioni è anche sul palco? "Si, lo spettacolo è una coproduzione firmata da Giallo Mare Minimal Teatro e Kanterstrasse, una compagnia più giovane di noi. In sala ci aspettiamo pubblici diversi ma anche in scena ci saranno generazioni a confronto. Una scelta per rinnovare e dialogare tra visioni teatrali diverse". Lei ha mai sognato di essere un pirata? "Ricordo che quando è nata la televisione italiana, la prima trasmissione per bambini (ed io la vedevo) fu ‘Giovanna la nonna del corsaro nero’. Quindi sì, anche io sono rimasto affascinato dal quel senso di libertà e spregiudicatezza da sempre associato al mondo dei pirati". Un motivo per venire stasera? "Sta nella qualità, ovviamente. E poi il biglietto per grandi e piccini è di soli 4,50, aspetto da non trascurare questo, grazie alle politiche regionali, dell’amministrazione comunale, della Fondazione Toscana Spettacolo. Perché la cultura sia pagata come tutti gli altri lavori, ma anche perché sia uno strumento fruibile di conoscenza alla portata di tutti".