"Ho chiamato anche il ministero L’esito del mio tampone non c’è"

EMPOLI

"Capisco la fase di emergenza, le difficoltà, ma è inutile dire a un cittadino che entro quelle ore avrà le risposte o indicare canali di ‘dialogo’ web o telefonici che non fuzionano". Luigi Vizzi ha 58 anni, vive a Lastra a Signa e, da giorni, è in attesa degli esiti del tampone al quale è stato sottoposto a Empoli, negli spazi allestiti dalla Misericordia in zona stadio. Un’attesa che è diventata motivo di ansia, nonostante l’uomo non abbia sintomi. "E scriverò anche al presidente Giani – mette in chiaro – Perché la concretezza sta a zero e non va bene".

Ma veniamo alla vicenda. "La scorsa settimana, circa dodici giorni fa – spiega – mi ha chiamato un amico, risultato positivo al test: avevamo fatto un breve viaggio in auto insieme, mi ha avvertito. Ho subito contattato il mio medico di base chiedendo se fosse il caso di eseguire un tampone. Era il 16 ottobre. Mi ha fatto la richiesta e ho prenotatoil tampone: appuntamento alle 17.53 del 20 ottobre, al punto di Empoli in zona stadio".

Il tampone è stato eseguito a dovere e, il giorno dopo, Vizzi ha cliccato sul link ‘referti Covid’ della Regione.

"Ho cercato l’esito, ma niente – continua il 58enne – Visto che sul portale c’è scritto che se entro 48 ore non abbiamo risposta è possibile segnalarlo attraverso un’altra sezione on line, l’ho fatto. Mattina e sera, ho inviato una mail, senza ricevere alcuna risposta. E ho continuato a scrivere fino a oggi, sempre senza alcun esito". Non solo. Il cittadino ha chiamato anche "un numero, attivo dal lunedì al venerdì, indicato ancora sul sito, al quale è possibile rivolgersi: mai presa la linea, una voce registrata diceva ‘il tempo di attesa è di oltre un’ora’, invitandomi a richiamare, segnalando anche una mail alla quale scrivere. E ho fatto anche quello, ma la mail mi è tornata indietro: ‘indirizzo inesistente o non può ricevere mail’, la risposta". Esasperato, l’uomo ha segnalato la situazione al "1500, numero del ministero, dove l’operatore mi ha detto che segnalerà l’accaduto, ma non può accedere ai dati. Intanto, io ho fatto la quarantena precauzionale, rinunciando al mio lavoro da libero professionista, con mia moglie costretta a ricorrere allo smartworking".