Gli angeli del Covid con il contratto scaduto

Sono sette anni che le ‘regole’ sono fuori tempo per chi fa le pulizie in ospedali e altre aziende. Nella zona la categoria conta 500 addetti

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di Bruno Berti

Coloro che ci hanno accompagnato nel lungo viaggio, non ancora finito purtroppo, nell’oceano di sofferenza del Covid19 sono senza contratto da ben sette anni. Ci riferiamo ai tanti lavoratori, soprattutto lavoratrici, che, quasi invisibili ma molto reali, hanno garantito le pulizie nei reparti ospedalieri, compresi quelli dove si curava l’epidemia, o nei supermercati, dove tutti noi siamo andati a fare acquisti senza problemi. Il contratto latitante ormai da troppo tempo è quello del settore Multiservizi, che appunto tutela chi opera nel comparto delle pulizie e dei servizi connessi, senza dimenticare chi è impegnato ai centralini telefonici o assicura altri servizi nelle imprese. Per oggi a Firenze alle 14, in piazza Duomo, i sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato un presidio, come in tante altre piazze del Paese. Nella nostra zona gli addetti interessati sono 500, tra ospedali, altre strutture sanitarie, grande distribuzione e fabbriche.

"Non è più tollerabile – dicono le organizzazioni sindacali – non riconoscere un aumento salariale, adeguato, in un settore in cui le aziende in questi anni hanno guadagnato, anche per effetto della pandemia, ma non solo. Un settore in cui una larga parte dei committenti, visto che parliamo quasi esclusivamente di appalti, sono le amministrazioni pubbliche. Questi lavoratori, nella prima fase dell’emergenza sanitaria, ed in quella nuovamente in corso, mostrando senso di responsabilità, sono stati e sono in prima linea, confermando che sono un anello fondamentale della catena di contrasto alla pandemia, negli ospedali come nelle pubbliche amministrazioni e nel privato".

Ai sindacalisti, inoltre, non piacciono le nuove posizioni sui rinnovi contrattuali, compreso il Multiservizi, assunte da Confindustria. "L’organizzazione degli industriali – dice Donatella Galgani della Filcams-Cgil – da qualche tempo è molto presente nel nostro comparto. E questo ha aumentato, dal nostro punto di vista, le difficoltà per ‘chiudere’ il rinnovo di un contratto che ormai aspetta davvero da troppo tempo, e per lavoratori che non ci stanno più a essere la manodopera invisibile. Le imprese ci chiedono, ad esempio, maggiore flessibilità per una categoria dove il part time è spesso obbligato e non frutto di una scelta. Ma non basta, oltre ai turni di lavoro pesanti, soprattutto considerando che la manodopera è in molti casi femminile, vogliono anche nuove restrizioni nel pagamento dei periodi di malattia. E, tanto per dare anche un’idea delle condizioni economiche dei dipendenti del settore, faccio notare che l’attuale retribuzione oraria media è di poco più di 7 euro lordi l’ora".