Gli allagamenti del 2019 sotto la lente della procura

Indaga la magistratura dopo l’esposto presentato dai consiglieri comunali di FdI sul centro storico e Avane finiti sott’acqua. L’ipotesi avanzata è disastro colposo

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I documenti sono stati presentati in procura lo scorso 7 marzo, ma sono diventati pubblici solo ieri "perché in una situazione di cosi grave emergenza era necessario dare una mano, mentre adesso dobbiamo tornare a fare un po’ di sana opposizione". Le firme sull’esposto sono dei tre consiglieri di Fratelli d’Italia Andrea Poggianti, Simona Di Rosa e Federico Pavese e il motivo sono i fatti dello scorso 17 novembre, quando il centro, nella zona di piazza Farinata, e parte della frazione di Avane furono invasi dall’acqua. Allagamenti che, secondo il centrodestra, si sarebbero potuti evitare con una più corretta e tempestiva manutenzione delle cateratte, in particolare quelle di Avane e di piazza Matteotti. Sui fatti, adesso, starebbe indagando la procura. I reati ipotizzati nell’esposto sono quelli di disastro colposo e omissione di lavori di proprietà pubblica.

"Lo riteniamo un atto dovuto nei confronti dei cittadini, specialmente di coloro che hanno avuto decine di migliaia di euro di danni e a mesi di distanza non hanno ancora visto un euro. Le risposte alle interrogazioni che abbiamo presentato – dicono Poggianti, Pavese e Di Rosa – sono state insufficienti e celano la cattiva amministrazione della giunta Barnini. Per questo abbiamo deciso di denunciare".

Il sindaco si difese parlando di evento eccezionale e difficilmente contrastabile, l’opposizione ribatte citando il caso della cataratta di piazza Matteotti, abbattuta dagli operai specializzati perché in pessimo stato di manutenzione e quindi non funzionante. Per colpa dei ritardi nella sua chiusura l’acqua dell’Arno avrebbe invaso il centro. "Nella determina per la sua sostituzione – specifica Poggianti – la relazione tecnica parla chiaramente delle cattive condizioni in cui si trovava e del suo malfunzionamento. Il disastro, insomma, poteva essere evitato". Sotto attacco anche le casse di espansione Fibbiana 1 e 2. "I ritardi nella loro realizzazione stanno costando cari – spiega il consigliere metropolitano di FdI, Claudio Gemelli – e sono la riprova della cattiva amministrazione a livello locale e regionale". Gli allagamenti hanno interessato molte attività del centro, tra cui il comprensorio della Ss.ma Annunziata e il centro medico Salus, dove si calcolano danni per 30mila euro.

Da Cna e Confesercenti è arrivata anche una lettera del 16 giugno indirizzata alla giunta in cui si chiedono provvedimenti di ristoro per le attività che, oltre ai danni da alluvione, ora contano anche quelli del lockdown.