Gelo in classe: (ri)esplode la protesta. Preside in piazza con gli studenti

Riscaldamenti ‘impazziti’ al liceo Pontormo. «Situazione ingestibile»

Un'aula

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Empoli, 7 dicembre 2017 - Gli studenti del Liceo Pontormo di Empoli questa mattina non entreranno in classe al suono della campanella, ma manifesteranno nel piazzale della scuola, insieme ai loro docenti e al dirigente scolastico. Da un paio di settimane, infatti, la popolazione scolastica della sede di via Sanzio (circa 900 studenti distribuiti in 39 aule) è costretta a subire le ‘bizze’ dell’impianto di riscaldamento, che alterna fasi di buon funzionamento a periodi in cui lavora esattamente al contrario, emettendo cioè getti di aria fredda.

Tanto che in alcune aule la temperatura arriva ad oscillare tra 5 e gli 8 gradi. «La situazione sta diventando ingestibile – spiega il dirigente Tommaso Bertelli – Ogni giorno entriamo a scuola pronti a qualsiasi sorpresa climatica. Sì, perché la stranezza di questa situazione è che il disagio si presenta a macchia di leopardo. Può capitare che in un’aula si battano i denti dal freddo e in quella accanto gli studenti stiano bene in t-shirt per quanto alta è la temperatura. Non solo, nella stessa giornata la situazione può anche improvvisamente ribaltarsi: laddove faceva freddo il riscaldamento torna a funzionare, mentre dove si scoppiava dal caldo è necessario coprirsi in fretta e furia». Per far fronte ai capricci dell’impianto, la scuola si è dotata di alcune stufette che gli operatori scolastici posizionano nelle aule a seconda delle necessità.

«Ieri per esempio – continua il preside – sono rimasti al gelo le aule al primo piano e al piano terra esposte a nord, mentre dall’aula insegnanti il termometro è schizzato così in alto che in un paio di classi quarte ho trovato gli studenti a mezze maniche». Il malfunzionamento del riscaldamento è già stato più volte segnalato alla Città Metropolitana, l’ente che ha competenza sugli edifici scolastici superiori, ma il problema non è stato ancora risolto. «Ho chiamato gli uffici della Città Metropolitana anche stamattina (ieri, ndr) – spiega Bertelli – In tempi rapidissimi hanno mandato una squadra di tecnici, ma anche loro non sembrano aver capito il motivo di questo strano funzionamento. Io non sono un tecnico, ma magari c’entra il fatto che le caldaie sono nuove e l’impianto è vecchio. Sicuramente il caso va risolto, perché non possiamo più andare avanti così».