Gassificatore, la Cgil: "Garanzie sulla salute. Nessun progetto senza il confronto"

Il sindacato interviene sul nuovo impianto di rifiuti: "Le decisioni? Non prima di un patto con il territorio. Serve una discussione trasparente e ordinata per capire gli impatti, le emissioni e la sostenibilità generale"

Empoli, 9 dicembre 2022 - Una discussione ‘zoppa’ perché priva di un piano strutturato da parte della Regione, un impianto sul quale al momento mancano le dovute garanzie e un timore, quello della popolazione, che in fin dei conti è più che legittimo, ma guai a demonizzare la volontà di realizzare un distretto dell’economia circolare che abbia come obiettivo la chiusura del ciclo dei rifiuti. Se il sindaco Barnini e il Pd dell’Empolese Valdelsa si interrogano sulla possibilità di andare avanti con il progetto del gassificatore di Marcignana, anche la Cgil interviene per dire la sua.

Il sindacato punta il dito principalmente contro la Regione e accusa la giunta di palazzo Strozzi Sacrati di "aver dato degli obiettivi senza dire dire come intendeva raggiungerli", ma sottolinea anche come la discarica sia "la peggior soluzione possibile per smaltire i rifiuti". Il punto, si legge nella nota del sindacato, è che nel piano "ci si è limitati a chiedere alle società che gestiscono rifiuti di aderire ad una manifestazione di interesse. Invece l’intervento attivo della Regione sarebbe indispensabile per capire se un impianto ad Empoli dovrebbe servire per l’Ato centro o per tutta la Regione, e per capire come legare le sue ipotetiche dimensioni con l’impegno regionale a ridurre il residuo indifferenziato nei prossimi anni".

Non siamo però davanti ad una negazione quasi totale dell’impianto, cosa che invece vorrebbero molti dei comitati nati in seguito alla decisione del Comune di portare avanti la discussione su Marcignana. "Siamo interessati a un confronto, ma tutto questo – si legge ancora nella nota della Cgil – è subordinato a una precondizione non contrattabile: la garanzia che sia un impianto che non danneggi la salute dei lavoratori e dei cittadini". Prosegue il sindacato. "Serve un percorso di partecipazione e confronto territoriale che vede come attori l’amministrazione, le associazioni e i cittadini in una discussione trasparente e ordinata per capire di cosa si parla, cosa vuol dire affrontare la questione dei rifiuti, per capirne gli impatti e le emissioni, la sostenibilità generale, le dimensioni. E solo dopo decidere, in un patto con il territorio, se ci sono le condizioni per farlo, prima ancora che partano i rilievi degli enti preposti a cui spettano le autorizzazioni vere e proprie". Secondo il sindacato, i passi mossi dalla giunta Barnini sono stati corretti. Un po’ meno il comportamento di Alia. "In una prima fase l’amministrazione ha chiesto di presentare il progetto in consiglio e poi di fare incontri informativi. Cosa che abbiamo ritenuto utile. Ad oggi invece Alia non ha ancora presentato un progetto dettagliato e su alcune questioni puntuali non è stata in grado di rispondere in modo esauriente. Sarebbe dunque assurdo dire come Cgil che siamo favorevoli a questo impianto specifico. Si vedano i progetti, si discuta, ci si confronti con tecnici non solo dei proponenti, ma anche e soprattutto terzi, si coinvolgano le associazioni che hanno competenze e i cittadini che animano i comitati e hanno mostrato competenze utili. Si chieda soprattutto alla Regione che politica ha sull’impiantistica regionale. Noi siamo pronti a partecipare a qualsiasi confronto".