Folla per Lorenzo, morto a 26 anni in un incidente. Addio con la musica di Irama e Blanco

Gli spalti del Biagioli gremiti, il dolore di parenti e amici. Il saluto a De Luca, il 26enne scomparso sulla 429

Il funerale di Lorenzo de Luca (foto Germogli)

Il funerale di Lorenzo de Luca (foto Germogli)

Empoli, 3 luglio 2022 -  C’è quella volta in cui promise ai compagni di segnare, ma una volta entrato in campo si fece espellere dopo venti minuti. O quando fece gol di schiena ed esultò come fanno i professionisti, attirandosi le simpatie del pubblico avversario, o ancora il suo rimprovero a un compagno che aveva deciso di cambiare squadra. Storie, aneddoti, fotografie di un ragazzo di 26 anni a cui la vita ha voltato le spalle in una mattinata di fine giugno. Lorenzo De Luca era fatto così, sorridente e caparbio, sempre in prima fila quando c’era da organizzare qualcosa, da una partita di calcio a un’uscita con gli amici. Ed erano davvero in tanti ieri mattina a dargli l’ultimo saluto, così numerosi che una semplice chiesa non sarebbe bastata a contenerli tutti.

E così si sono ritrovati sugli spalti e sul prato del ’suo’ Biagioli, il campo sportivo di Santa Maria dove il giovane operaio delle ferrovie, scomparso in un tragico incidente stradale lungo la 429 nella notte tra lunedì e martedì mentre tornava da lavoro, aveva giocato per anni. La mamma Grazia, il padre Francesco ed il fratello Andrea sono sempre rimasti accanto al feretro, circondato da una bandiera gialloblù e da una sciarpa azzurra dell’Empoli, mentre gli amici e i compagni di squadra si sono sistemati tutti intorno, in lacrime davanti alle parole toccanti e commosse di padre Manuel Braganza, il parroco che ha celebrato la messa. Ad accompagnare Lorenzo le note di Irama – Ovunque Sarai – e Blanco, che nella sua Paraocchi canta "E sarà, fottutamente stupendo averti vicino ancora tanto per riposare", una sorta di inno alla vita che per "DeLu" e i suoi amici era diventato una specie di mantra.

E poi l’amore per i cani e per il calcio, l’affetto dei compagni di squadra che nel raccontare storie e aneddoti della sua vita calcistica sorridono e si commuovono allo stesso tempo, lasciando chiaramente intuire il carattere solare, bello e genuino di Lorenzo. "Sei riuscito a riunire tutti un’altra volta – dicono gli amici di sempre, Gabriele, Maicol e Mirko – perché eri una colonna alla quale tutti ci appoggiavamo quando ci sentivamo persi. Ci hai dato coraggio ed hai saputo rendere ogni posto casa nostra. Sappi – hanno concluso – che niente potrà mai colmare il vuoto che hai lasciato perché niente vale come te. Promettici che non smetterai mai di supportarci da lassù, mentre noi ti prometteremo che non smetteremo mai di pensare a te". I compagni di squadra del Santa Maria hanno invece ricordato gli aneddoti più belli della sua carriera calcistica. Lo hanno fatto sul prato del Biagioli, davanti a centinaia di persone, esattamente come quando insieme a Lorenzo calcavano quel campo con l’obiettivo di vincere una partita. "In ogni spogliatoio ci sono un gruppo e una squadra, ma noi – dicono – da martedì siamo diventati una famiglia".

Secondo l’esame autoptico Lorenzo sarebbe morto sul colpo. La sua auto è uscita di strada, forse per un colpo di sonno, ma quel che è certo è che il ragazzo non ha sofferto. E quando lo hanno trovato non c’era già più nulla da fare. Il padre Francesco, confratello della Misericordia, ha voluto ringraziare tutti i membri dell’associazione venuti a salutarlo in occasione dei funerali del figlio, ma ha ringraziato anche e soprattutto i carabinieri dell’Arma che si sono presentati la mattina a casa sua per dargli la notizia. Un applauso carico di empatia e commozione ha accompagnato le sue parole, mentre gli amici portavano via il feretro e una schiera di palloncini bianchi, sulle note di Ovunque Sarai di Irama, si liberavano verso il cielo. E poi uno striscione, sorretto da tre porte da calcio, per dare l’ultimo saluto sincero a Lorenzo. "Anche nei momenti più bui alza gli occhi al cielo, la sua stella brillerà per sempre".