Firmato l’accordo che salva ’La Falegnami’

Il nuovo proprietario è l’imprenditore marchigiano Rossini: manterrà occupati 17 dei 50 lavoratori e non chiuderà lo stabilimento

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Ci siamo. Dopo mesi di lavoro e trattative serrate è stato finalmente siglato l’accordo che permetterà il salvataggio dell’unità produttiva de La Falegnami, storica azienda del settore arredamento alle prese ormai da anni con una crisi che aveva messo a rischio la sua stessa esistenza. La fabbrica verrà acquisita dal gruppo Zappalorto, a sua volta acquistato di recente dall’imprenditore marchigiano Giorgio Rossini, da anni nel settore e titolare di attività simili a questa. A darne notizia è stato il sindaco di Castelfiorentino, Alessio Falorni, dopo una trattativa che andava avanti da mesi e che ha coinvolto anche i sindacati e l’unità di crisi della Regione Toscana. Il nodo principale era legato ai lavoratori, che non saranno, almeno inizialmente, integrati tutti nella nuova produzione: questo avverrà infatti solo per 17 di loro, mentre gli altri 32 saranno inseriti in un accordo di ripescaggio di durata quinquennale, a cui attingere laddove la produzione lo richieda.

"Mi sembra un risultato di gran lunga più soddisfacente dell’orizzonte verso cui l’azienda si era indirizzata – ha scritto Falorni sui social – con una cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività che aveva fatto perdere il posto di lavoro a tutti i lavoratori e che prefigurava la chiusura dello stabilimento. Vorrei ringraziare di cuore per questo risultato, il massimo ottenibile in queste condizioni, la proprietà e il signor Rossini, che ho già conosciuto e che accoglieremo nella grande famiglia di Castelfiorentino, poi i sindacati, Confindustria e l’unità di crisi della Regione Toscana". La Falegnami, con sede in via Niccoli, ha una storia che va avanti dal 1949, con una proprietà che prima dell’arrivo di Rossini e della firma sull’accordo sancito nei giorni scorsi era divisa tra vari soci.

Tra questi figuravano anche gli eredi di Marcello Isolani, storico patron venuto a mancare nel 2018. I problemi dell’azienda, legati alla crisi del settore che ha coinvolto il Paese e che si è abbattuta in particolar modo sull’arredamento, sono cominciati anni fa e si sono aggravati nel tempo. Nel 2012 90 dipendenti sui 102 totali finirono in cassa integrazione, mentre nel 2018 i lavoratori scesero a 70. Successivamente, per circa 20 di loro arrivarono le lettere di licenziamento. A quel punto, alcuni degli stessi operai decisero di tagliarsi lo stipendio pur di consentire a tutti di rimanere in azienda, ma prima della trattativa con Rossini la forza lavoro che componeva La Falegnami era di circa 50 unità. L’arrivo dell’imprenditore marchigiano dovrà servire a rilanciare lo stabilimento di via Niccoli e consentirà alla città di mantenere un presidio industriale molto importante.

Tommaso Carmignani