Caos FiPiLi: "Ritardi nelle consegne e danni economici"

La FiPiLi è un problema anche per i camionisti, costretti a lunghe code, con inevitabili ripercussioni sull’organizzazione del lavoro

In coda con il camion (foto di repertorio)

In coda con il camion (foto di repertorio)

Empoli, 20 giugno 2021 - Immersi nel caos della Firenze-Pisa-Livorno, costretti a gestire i tempi in funzione delle code. Il dramma che i pendolari stanno vivendo da un bel po’ di tempo a questa parte, a causa dei disagi e dei rallentamenti sulla superstrada, è un qualcosa che anche le aziende di trasporti vivono sulla propria pelle. Le file che si generano nel tratto compreso tra Ginestra e Lastra a Signa, quello interessato dalla frana che ha portato alla riduzione della carreggiata, sono ormai una costante per chi quella strada la vive ogni giorno.

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Camionisti costretti a partire un’ora prima e spesso in ritardo nel gestire le consegne, talvolta addirittura obbligati a fermarsi per non sforare le ore di impegno e ritrovarsi a rischio multa. Un qualcosa che sta creando ritardi e perdite di denaro e che certamente, in tempi di crisi e pandemia, non aiuta a recuperare il terreno perduto. Ne sa qualcosa Stefano Zagli, titolare dell’Autotrasporti Zagli con sede a Terrafino.

"Anche noi, come tutti i trasportatori, siamo alle prese con il problema delle code in Fi-Pi-Li. I ragazzi che partono col camion – dice l’imprenditore – devono calcolare i tempi in funzione del ritardo che sicuramente sarà causato dalle code. Questo succede inevitabilmente al mattino, ma anche di sera: se ti trovi a passare di lì in orario di punta, intorno alle 18,30, è un disastro". Per una ditta comela sua, sfruttare la Fi-Pi-Li è praticamente un obbligo. L’azienda trasporta sia in Toscana che fuori, specialmente nella zona di Sassuolo e della provincia di Reggio Emilia, ma per andare ad imboccare l’A1 all’altezza di Scandicci spesso ci vuole più di un’ora. "La sede dell’azienda è a Terrafino, ma ci muoviamo sia all’interno della regione che fuori. E su 13 camion che partono al mattino – dice ancora Zagli – almeno 10 si muovono in direzione Firenze. Capite bene che la situazione è insostenibile, quando una settimana fa fu chiuso il tratto fu un vero e proprio dramma. Una giornata davvero terrificante. Io mi domando se quando fanno certi appalti non si rendono conto che la Fi-Pi-Li è un’arteria primaria per la Toscana. E non è possibile vedere una strada in queste condizioni, specialmente per chi la usa per lavorare".

Un altro problema, che spesso si verifica con le code, è rappresentato dal superamento delle ore di impegno. Un camionista ha un’autonomia di 13 ore, di cui soltanto 9-10 devono essere di guida. "Spesso – dice Zagli – capita che i ragazzi finiscano le ore sulla scheda e non siano ancora rientrati proprio perché si trovano nel bel mezzo di una coda.

In quel momento siamo teoricamente tutti quanti a rischio, perché se capita che nel tragitto di rientro verso la sede vengono fermati dalle forze dell’ordine possono incappare in multe salatissime. Ovviamente se troviamo agenti di buonsenso e spieghiamo i motivi per cui le ore sono terminate ci lasciano andare, ma capite bene che non possiamo fare affidamento su questo".

Tutti questi ritardi non si traducono soltanto nel disagio del camionista che si ritrova in fila per ore, magari sotto il caldo, ma anche in rita rdi e perdite di denaro. "Se consegne e ritiri non avvengono nei tempi stabiliti – dice infine Zagli – noi ci perdiamo, specialmente quando i camion escono dalla Toscana. E’ una situazione che mi auguro venga risolta alla svelta".