Fi-Pi-Li, cantiere ai raggi X: parola a tecnici e istituzioni

Confronto in redazione dopo un diluvio di proteste. Sconti per l’A11 e la promessa:

Il forum nella sede empolese de La Nazione

Il forum nella sede empolese de La Nazione

Empoli, 12 giugno 2019 - Ci sono due buone notizie che riguardano il maxi cantiere aperto sulla Fi-Pi-Li nel tratto tra Ginestra e Montelupo. La prima è stata annunciata a La Nazione dall’assessore alle infrastrutture, Vincenzo Ceccarelli: uno sconto del 50% sul pedaggio autostradale per i mezzi pesanti che utilizzeranno l’A11. Ceccarelli andrà a regolarizzare l’accordo con Autostrade il prossimo 19 giugno al Ministero competente che deve tecnicamente ufficializzare la convenzione.

La seconda è che i lavori finiranno nei tempi stabiliti dal cronoprogramma, e cioè entro 280 giorni. A certificarlo è Anna Sodi, responsabile della ditta esecutrice, la Sodi Strade, che scandisce la tempistica: «La consegna dei lavori è avvenuta il 3 aprile, il cantiere è stato avviato il 27 maggio. Si prevedeva una durata di 380 giorni, ma ci siamo impegnati a concludere il primo stralcio dei lavori 100 giorni prima, quindi a gennaio 2020». Nel mezzo, però, c’è una sfilza di ‘perché’ che gli automobilisti si domandano mentre, in fila indiana, percorrono a passo d’uomo i quattro lunghi chilometri del cantiere.

Perché non si è pensato di eseguire l’intervento in un altro periodo dell’anno? «L’estate è il periodo ottimale – spiega Antonio De Crescenzo, direttore viabilità Regione Toscana –. In questi mesi si può sfruttare una maggiore intensità luminosa e più ore di luce solare. Inoltre, si è meno soggetti a giornate di maltempo che potrebbero rallentare il cantiere. E poi, nei mesi estivi le scuole sono chiuse e abbiamo un flusso di veicoli leggermente inferiore rispetto agli altri periodi dell’anno». Per ridurre i disagi, perché – si chiedono sempre i viaggiatori su quattro ruote – non fanno lavorare gli operai anche di notte, su tre turni (anziché due)? «Quello in Fi-Pi-Li – riprende De Crescenzo – assomiglia a un cantiere edile. Ha una certa complessità e richiede un controllo maggiore. L’intervento diurno garantisce maggiore sicurezza sia agli operai che agli automobilisti. E a quanti – aggiunge – fanno notare che non ci sono abbastanza operai sul cantiere dico che al momento più che gli uomini servivano i macchinari, perché come prima operazione bisognava demolire la barriera centrale».

Successivamente, verrà rifatta la pavimentazione stradale con asfalto drenante e fonoassorbente e la segnaletica orizzontale, si procederà alla sostituzione di tutte le barriere di sicurezza spartitraffico e di parte di quelle laterali, verrà rifatta la rete di drenaggio delle acque e messi dei cavidotti per le future infrastrutture informatiche. Altro motivo di contestazione è la lunghezza del tratto ridotto a una carreggiata: perché il cantiere non è stato suddiviso in due lotti più brevi? «In realtà – spiega il responsabile dei lavori, Carlo Crestini – abbiamo già diviso i lavori in due stralci. Prima lavoreremo sul lato direzione mare deviando il traffico sull’altra carreggiata; poi ci sposteremo dall’altra parte e di conseguenza i veicoli viaggeranno sulle altre due corsie libere. La mono-carreggiata a doppio senso, però, resterà fino al termine dei lavori». Infine: i disagi che gli utenti della strada sono chiamati a sopportare fino alla fine dell’anno saranno poi ripagati da un intervento risolutivo? «Garantiamo che sul tratto dove stiamo lavorando non ci rimetteremo mano almeno per i prossimi 10 anni». E noi, insieme ai nostri automobilisti-lettori, facciamo un nodo al fazzoletto.