'Empoli Nuova Era', cinque punti chiave per ripensare la città nel post Covid

Il sindaco Barnini ha presentato il progetto mettendo l'accento su connettività e cultura, ma anche su spazi e tempi del vivere la città e sulla comunità

Un momento del consiglio comunale al Palazzo delle Esposizioni

Un momento del consiglio comunale al Palazzo delle Esposizioni

Empoli, 30 maggio 2020 - Un progetto articolato in cinque punti per dare nuovo vigore alla città e al territorio. Tutto questo lo si può riassumere in tre parole, 'Empoli Nuova Era’. Così il sindaco Brenda Barnini ha voluto intitolare la sua nuova visione di città, una prospettiva post covid19.

«C’è bisogno di un piano generale che serva a ripensare alla città e a una parte sostanziale degli obiettivi che ci siamo posti finora - ha sottolineato il primo cittadino nel corso del consiglio comunale - Per affrontare questo 2020 dovranno essere prese decisioni complicate. Fra giugno e luglio prossimi ci aspetta una manovra per correggere la spesa corrente. Il Governo ha promesso risorse, in parte venendo incontro alle richieste dei sindaci. Sta di fatto che i conti comunali che si stanno delineando ci metteranno di fronte a delle scelte: cosa fare o non fare».

Ed eccoci ai «cinque i punti su cui vogliamo articolare la proposta, che poi sarà messa a disposizione del dibattito della città e quindi anche a disposizione dei cittadini e delle associazioni per essere integrata», continua Barnini.

Capitolo uno, lo 'Spazio per le persone'. «C’è bisogno di iniziare da subito a costruire un nuovo spazio urbano - spiega - Ecco che evidentemente nella nostra città dovremo togliere spazio ai mezzi di trasporto e allo stesso accelerare il processo di progettazione e realizzazione di piste ciclopedonali e di zone ‘30’. Per far questo ci metteremo da subito al lavoro per cogliere occasioni di finanziamento esterno».

Il capitolo due è quello della 'Città del quarto d'ora', per il quale il sindaco si è ispirata alla collega parigina Anne Hidalgo. «L'idea mi è sembrata vincente e l'ho copiata dal sindaco di Parigi - continua Barnini -  Un modo innovativo di ripensare la Grande Parigi, come un puzzle di isole con una certa autonomia vitale. Un quarto d’ora è l’unità di misura del suo progetto, che immagina di ripensare la città intorno a servizi e funzioni raggiungibili dai cittadini a piedi o in bicicletta entro quel lasso di tempo. È una metafora stimolante. Riporta la città alla sua dimensione ad isole e comunità solidali, nelle quali siano presenti le scuole, i servizi al cittadino, i negozi e tutto quello che rende confortevole vivere in città, lasciando più possibile a casa l’auto. E che diventa cruciale nei momenti di crisi e pericolo per la salute. Dunque penso a negozi di prossimità, ma anche a un servizio come la Casa della Salute. Da incentivare».

C'è poi la questione 'Connettività'. «Per questo penso alla fibra che proprio in queste settimane open fiber sta posando in molte zone di Empoli - continua - Ciò che ci ha insegnato l'esperienza Covid è che senza una città totalmente connessa alla rete non è possibile garantire pari opportunità ai cittadini. Oltre all’investimento privato dovrà esserci anche quello pubblico, per rendere tutta Empoli realmente connessa. Questo serve anche soprattutto per immaginare la ripartenza delle scuole. Non tutti i ragazzi potranno tornare insieme a scuola e quindi rimarrà indubbiamente una parte di didattica a distanza».

Spazio poi alla 'Cultura' sulla quale «una task force di esperti e associazioni è già al lavoro: dobbiamo assolutamente ripensare alle opportunità di fruizione e di produzione della cultura».

Concludendo il sindaco ha parlato poi di 'Comunità in cammino'. «Il quinto e ultimo punto su cui vogliamo ripartire è intitolato ‘Comunità in cammino’ - sottolinea - perché se già prima di questa crisi per noi era fondamentale lavorare sulla partecipazione e sulla cittadinanza attiva, sul prendersi cura dell’altro, adesso lo è ancora di più. L’obiettivo è fare di più assieme, investendo sui legami della comunità non sulle divisioni».