L'eccidio in Padule. La storia di Giulia, trucidata dai tedeschi

La storia di Giulia Salvadori e Geremia Ficini, che il 18 agosto del 1944 furono uccisi dai tedeschi

Lo spettacolo teatrale allestito nel 2018 per ricordare la strage del Padule

Lo spettacolo teatrale allestito nel 2018 per ricordare la strage del Padule

Empoli, 17 agosto 2019 -  La deposizione di una corona di alloro, nella piazza intitolata a chi non c’è più. A un uomo e una donna, Geremia Ficini e Giulia Salvadori, il 25 aprile del 2008 insigniti dal Presidente della Repubblica, della medaglia d’oro al merito civile. Marito e moglie, entrambi vittime dei soldati tedeschi, furono uccisi il 18 agosto. Lo stesso giorno, domani, Fucecchio li ricorderà. La cerimonia si terrà alle 10.

Così ha deciso il Comune con il sindaco Alessio Spinelli, convinto che «queste cose bisogna ricordarle. Poi ognuno si fa le proprie idee, ma bisogna ricordare cosa avvenne in un periodo in cui si faceva propaganda parlando di alcuni come migliori di altri in un clima di odio e tensioni su valori e diritti», mette in chiaro, spiegando l’importanza di «commemorare per provare a riflettere sulle atrocità successe, più che mai in un momento storico in cui si sdogana l’odio libero». Impossibile non riflettere di fronte alla storia di Geremia e Giulia, all’epoca dei fatti lui 72enne e lei 60enne. Abitavano in via Donateschi. Sfollati a Torre, decidono di tornare a casa scegliendo come rifugio il sottosuolo dell’edificio.

La sera del 18 agosto 1944, un maresciallo tedesco e un soldato entrano nel rifugio. Con i Ficini, c’erano Margherita Petrucci e il marito Dante Francini. I militari bevono del vino, si trattengono con i civili. Il maresciallo prende Margherita, 37enne, per trascinarla in una stanza. Per abusare di lei. Il soldato gli copre le spalle. Giulia Salvadori si avvicina implorando di fermare la violenza. Il soldato spara e la uccide e lo stesso fa con Geremia Ficini, che vuole soccorrere la moglie. Una vicenda, come sottolineato dall’assessore, Daniele Cei, «che merita di essere riportata alla luce. Sono fatti che devono arrivare alle nuove generazioni».

Il punto è «la distanza tra ciò che è accaduto e ciò che si ricorda oggi. Una distanza da abbattere, altrimenti si rischia che certi slogan semplicistici e populisti di una parte della politica ci portino fuori strada. Unione e accettazione delle diversità, anche culturali, sono la chiave». Qui si inserisce il gruppo #Fucecchioèlibera, «nato dalla volontà di un gruppo di ragazzi reduci dai viaggi della memoria a Mauthausen di raccontare l’importanza di commemorare, utilizzando i linguaggi a loro congeniali». E si inseriscono anche le celebrazioni in programma per l’Eccidio del Padule, datato 23 agosto 1944. Domenica primo settembre, si terrà la manifestazione unitaria, ospitata a Larciano, nella frazione di Castelmartini dove si trova il monumento alla memoria delle vittime del’Eccidio. Fucecchio commemorerà i caduti il 23 agosto con due eventi nella frazione di Massarella, mentre a Cerreto Guidi la commemorazione si terrà il 24 agosto, a Stabbia. Il programma completo è on line su comune.cerreto-guidi.fi.it.

S. P.