Il consiglio comunale di Empoli, nella giornata di ieri, ha approvato le due delibere per la creazione della Multiutility

Nessuna sorpresa. E il percorso per la creazione di una holding di servizi della Toscana va avanti come da copione. Il progetto multiutility continua a prendere forma dopo l’approvazione a maggioranza, avvenuta nella tarda serata di ieri, della delibera con la quale il consiglio comunale di Empoli dà il via libera alla creazione di un soggetto attivo nei servizi idrici, energetici e ambientali, che ambisce a competere con società come A2a, Hera, Iren o Acea, riducendo la frammentazione in atto sul territorio regionale. Un passaggio chiave che fa seguito all’approvazione dello stesso provvedimento anche a Firenze e a Prato. "Mi chiedo come mai ci si arrivi soltanto adesso – spiega il sindaco Brenda Barnini – visto che già nel 2000, quando fu creata Publiservizi, capimmo che la formula del piccolo è bello non era vincente".  E in effetti l’obiettivo della holding è proprio questo: creare uno strumento che abbia le spalle abbastanza larghe per aumentare gli investimenti (soprattutto in ambito idrico) e, al tempo stesso, favorire la riduzione delle tariffe per gli utenti. Una holding in grado di competere nelle gare pubbliche con i grandi player del Nord, capace di attirare altri soggetti pubblici al suo interno e, soprattutto, aperta all’ingresso dei privati mediante la quotazione in borsa. "Che non è – sottolinea Barnini – un sinonimo di mancanza di controllo, ma una fattispecie diversa. Le garanzie di controllo sono in questo caso addirittura più rigorose". Ma non la pensa così una parte delle opposizioni, in praticolare Fabrica Comune. "La posizione del sindaco non ci convince: la finanziarizzazione dei servizi ci spaventa e per questo – dice – chiediamo che dalla delibera sia tolta la parte legata all’ingresso in borsa. Cerchiamo altre forme di finanziamento". Risposta negativa, emendamento bocciato. "Idealistico e difficilmente pragmatico", chiosa Poggianti di Fratelli d’Italia, che sceglie l’astensione con il suo gruppo. Ma il tema fa discutere ed è centrale. Il secondo emendamento, sempre a firma Fabrica Comune, chiede invece di lasciare il 50 per cento degli utili per gli investimenti, ma anche in questo caso la proposta non passa e viene trasformata in un ordine del giorno accompagnatorio votato all’unanimità, ma che non modifica il testo della delibera. "L’idea della holding ci convince – dice il ancora il capogruppo di Fratelli d’Italia, Andrea Poggianti – ma temiamo il ripetersi di errori già commessi in passato". Gli esponenti locali del partito della Meloni optano per l’astensione, ma la delibera passa nonostante la contrarietà manifestata anche dal Movimento 5 Stelle. Il percorso va avanti. Tommaso Carmignani

Cronaca

Nessuna sorpresa. E il percorso per la creazione di una holding di servizi della Toscana va avanti come da copione. Il progetto multiutility continua a prendere forma dopo l’approvazione a maggioranza, avvenuta nella tarda serata di ieri, della delibera con la quale il consiglio comunale di Empoli dà il via libera alla creazione di un soggetto attivo nei servizi idrici, energetici e ambientali, che ambisce a competere con società come A2a, Hera, Iren o Acea, riducendo la frammentazione in atto sul territorio regionale. Un passaggio chiave che fa seguito all’approvazione dello stesso provvedimento anche a Firenze e a Prato. "Mi chiedo come mai ci si arrivi soltanto adesso – spiega il sindaco Brenda Barnini – visto che già nel 2000, quando fu creata Publiservizi, capimmo che la formula del piccolo è bello non era vincente". 
E in effetti l’obiettivo della holding è proprio questo: creare uno strumento che abbia le spalle abbastanza larghe per aumentare gli investimenti (soprattutto in ambito idrico) e, al tempo stesso, favorire la riduzione delle tariffe per gli utenti. Una holding in grado di competere nelle gare pubbliche con i grandi player del Nord, capace di attirare altri soggetti pubblici al suo interno e, soprattutto, aperta all’ingresso dei privati mediante la quotazione in borsa. "Che non è – sottolinea Barnini – un sinonimo di mancanza di controllo, ma una fattispecie diversa. Le garanzie di controllo sono in questo caso addirittura più rigorose".
Ma non la pensa così una parte delle opposizioni, in praticolare Fabrica Comune. "La posizione del sindaco non ci convince: la finanziarizzazione dei servizi ci spaventa e per questo – dice – chiediamo che dalla delibera sia tolta la parte legata all’ingresso in borsa. Cerchiamo altre forme di finanziamento". Risposta negativa, emendamento bocciato. "Idealistico e difficilmente pragmatico", chiosa Poggianti di Fratelli d’Italia, che sceglie l’astensione con il suo gruppo.
Ma il tema fa discutere ed è centrale. Il secondo emendamento, sempre a firma Fabrica Comune, chiede invece di lasciare il 50 per cento degli utili per gli investimenti, ma anche in questo caso la proposta non passa e viene trasformata in un ordine del giorno accompagnatorio votato all’unanimità, ma che non modifica il testo della delibera. "L’idea della holding ci convince – dice il ancora il capogruppo di Fratelli d’Italia, Andrea Poggianti – ma temiamo il ripetersi di errori già commessi in passato". Gli esponenti locali del partito della Meloni optano per l’astensione, ma la delibera passa nonostante la contrarietà manifestata anche dal Movimento 5 Stelle. Il percorso va avanti.
Tommaso Carmignani

E’ arrivato il via libera del consiglio  Multiutility, il progetto prende forma    

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E’ arrivato il via libera del consiglio Multiutility, il progetto prende forma

Approvata la delibera per la creazione di una holding di servizi della Toscana. Il percorso va avanti. Barnini: "Mi chiedo perché ci arriviamo solo ora". Ma le opposizioni confermano dubbi e perplessità

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