Da luglio chiuse già cinque botteghe "Colleghi in lacrime disperati"

Il presidente dei panificatori Cna: "Stiamo valutando di fermarci la domenica"

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In due mesi scarsi già cinque botteghe di vicinato hanno abbassato per sempre la saracinesca. Tante altre stanno pensando di arrendersi, stremate dall’impennata dei prezzi. È una fotografia drammatica quella scattata da Andrea Panchetti, presidente dei panificatori e dolciari di Cna: "Mi chiamano colleghi che piangono, sono disperati. Lavorare così non è possibile – spiega Panchetti –. Qualche esempio? Il burro è aumentato del 100%, è arrivato a costare più di 8 euro al chilo. A settembre l’olio extra vergine di oliva farà registrare un aumento del 40%. E ancora: il prezzo lievito di birra crescerà del 70%. Tutto dovuto ai costi dell’energia".

Il presidente dei panificatori rivolge un appello accorato alle istituzioni: "Il 15% di credito d’imposta sull’energia non basta – osserva Panchetti –. Come associazione abbiamo preso una posizione forte perché devono arrivare degli aiuti più sostanziali".

Per effetto dei costi alle stelle delle materie prime, molti panificatori sono stati costretti a rivedere la produzione: "Questo periodo di austeritiy avrà delle conseguenze pesanti – conferma Panchetti –. Una delle proposte che stiamo valutando è quella di non lavorare la domenica, con l’obiettivo ovviamente di risparmiare sui costi. Chiediamo inoltre l’utilizzo delle fonti rinnovabili e poi servono incentivi per favorire l’installazione dei pannelli fotovoltaici sui nostri capannoni. È chiaro che queste sono solo delle proposte. Potranno essere utili nel lungo periodo, ma ora servono risposte immediate e concrete da parte della politica". Insomma, la situazione è molto delicata. "Tanti colleghi mi hanno già manifestato di essere in enorme difficoltà – continua il presidente dei panificatori di Cna –. I rincari stanno colpendo non solo le botteghe artigiane ma anche chi lavora per la grande distribuzione. Il settore è completamente in crisi. Non solo: con questi costi di trasporto diventa difficile anche fare le consegne".

Il bilancio è già impietoso: "Da luglio a settembre – conclude Panchetti –. Abbiamo perso già cinque negozi di vicinato. Purtroppo le botteghe a conduzione familiare sono quelle che risentono di più. E su tanti negozi è già posizionato il cartello con su scritto ’Cedesi attività’. La situazione è drammatica".

a.p.