Da Dogana a Molin Nuovo, la 429 sotto inchiesta In sette minuti ottomila tonnellate di rifiuti

Il tratto che va da Castelfiorentino a Empoli, il lotto 5, sarebbe costruito su ingenti quantitativi di sostanze inquinanti. Ieri 23 arresti

di Irene Puccioni

Da Castelfiorentino a Empoli in sette minuti, viaggiando su 8.000 tonnellate di rifiuti contaminati. Sì perché sotto il lotto 5 della nuova 429, che unisce la frazione Dogana (nel comune di Castelfiorentino) a quella di Molin Nuovo (Empoli) ci sarebbero finiti ingenti quantitativi di sostanze altamente inquinanti, per la precisione rifiuti conciari classificati ‘Keu’, miscelati con altri materiali e riutilizzati in attività edilizie. E’ quanto viene alla luce da un’articolata operazione dei carabinieri e della Dda di Firenze che ha portato a 23 arresti e ha stroncato in Toscana più attività criminali riconducibili alla ‘ndrangheta che, con infiltrazioni nell’intera regione, aveva messo le mani sul traffico di cocaina, il controllo di lavori stradali e lo smaltimento illecito di rifiuti nelle concerie. Proprio gli scarti più velenosi di alcune ditte conciare di Santa Croce sarebbero stati utilizzati per realizzare una parte della ‘superstrada della Valdelsa’.

Dalle inchieste emerge, di particolare rilievo, - segnalano gli inquirenti - la circostanza che il titolare dell’impianto di trattamento abusivo di materiali riciclati dai reflui e dai fanghi delle concerie santacrocesi, Francesco Lerose, "fosse in stretto contatto con ambienti di spessore criminale della cosca Gallace, i quali avevano preso il controllo del subappalto del movimento terra per la realizzazione del V lotto della strada regionale 429 Empolese-Valdelsa".

Grazie a questi contatti e infiltrazioni risulterebbero stati smaltiti abusivamente ingenti quantità di rifiuti nei rilevati della nuova strada. Le indagini concentrerebbero l’attività illecita nel mese di marzo 2019, quindi quattro mesi prima dell’apertura del tratto, avvenuta il 27 luglio. Gli inquirenti hanno ‘contato’ plurimi conferimenti, per circa 200 trasporti effettuati, impiegati come sottofondo o rilevato nella realizzazione del tracciato viario. La strada ‘infinita’ si scopre oggi una strada di veleni, che per le comunità della Valdelsa, che tanto l’hanno attesa, apre un altro doloroso capitolo. Il lotto 5 è infatti quello strategicamente il più importante di tutta la strada: collega Castelfiorentino alle direttrici di sviluppo da cui era stata tagliata fuori a lungo e ha liberato dal traffico pesante le frazioni di Sant’Andrea e Fontanella. Anche per il commissario straordinario Alessandro Annunziati, nominato dalla Regione nel settembre 2014 dopo il recesso del contratto d’appalto con l’impresa Ics Grandi Lavori Spa per portare a compimento l’opera divisa in tre lotti, il ‘tratto avvelenato’ rappresentava una sfida complicata. Il lotto 5 comprendeva infatti anche un cavalcaferrovia e altre infrastrutture ‘accessorie’, tra cui l’impianto di sollevamento per la messa in sicurezza idraulica della frazione di Dogana. Adesso le comunità della Valdelsa attendono sviluppi e risposte.