«Cl’a», incubo licenziamenti: in 52 rischiano il posto di lavoro

Fiato sospeso fino a venerdì, giorno dell’incontro coi sindacati

Cl’a entrerà a far parte di Sicrea Spa (colosso emiliano dell’edilizia) attraverso un affitto di ramo d’Azienda

Cl’a entrerà a far parte di Sicrea Spa (colosso emiliano dell’edilizia) attraverso un affitto di ramo d’Azienda

Montelupo Fiorentino, 21 aprile 2018 - Il futuro dei lavoratori della Cl’a - Cooperativa l’Avvenire 1921, è a rischio. Cinquantadue lavoratori, su un totale di 76 occupati, in queste ore stanno vivendo l’incubo licenziamenti. La cooperativa edile di Montelupo, ex Consorzio Etruria, deve fare i conti con difficoltà non trascurabili: il colosso edile emiliano Sicrea Spa si sta fondendo proprio con la Cl’a attraverso l’affitto di un ramo di azienda. Operazione, quest’ultima, che prevede il riassorbimento di soli 24 lavoratori della cooperativa montelupina e che di conseguenza rende incerto il futuro degli altri 52 occupati.

«Consideriamo una proposta del tutto irricevibile quella avanzata da Sicrea - esordisce il funzionario fiorentino della Fillea Cgil Paolo Grasso - Se l’azienda emiliana sta operando l’affitto di un ramo di azienda di Cl’a deve considerare l’ipotesi di prendersi a carico tutto il corpo occupazionale. Nessuno dei 76 lavoratori può correre il rischio della disoccupazione o di un licenziamento. Peraltro in una situazione di questo tipo non sono previsti nemmeno degli ammortizzatori sociali a favore dei lavoratori perché è praticamente impossibile attuare un concordato in continuità». Risvolti non trascurabili per il mondo occupazionale dell’intero Empolese Valdelsa.

«Dopo un primo incontro interlocutorio con i rappresentanti delle Rsa e con i vertici di Cl’a e Sicrea svoltosi giovedì e che definiamo al momento insufficiente - prosegue Grasso - affronteremo di nuovo la vertenza venerdì quando rivedremo le parti in causa facendo sentire la voce del sindacato per il pieno riassorbimento di tutti i lavoratori». E’ infine è d’obbligo ricordare che Cl’a a metà marzo è stata interessata dal concordato del consorzio «Kostruttiva» di cui fa parte, nel quadro di una situazione già incerta e caratterizzata dalla procedura non ancora conclusa del concordato di Consorzio Etruria mentre per anni hanno serpeggiato la crisi economica e la scarsa consistenza di esili investimenti pubblici. Per il sindacato la segretaria generale toscana Giulia Bartoli ha chiesto «di garantire un futuro occupazionale a tutti i dipendenti. Anche perché le prospettive di sviluppo da Piano Industriale prevedono un aumento di circa 62 dipendenti in 2 anni che possono risolvere il problema, al netto di pensionamenti e uscite».