Crisi e bollette, calano le imprese Soffrono manifatturiero e commercio

I dati della Camera di Commercio: nell’Empolese Valdelsa il trend peggiore di tutta la provincia di Firenze

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di Tommaso Carmignani

Soltanto a Empoli il calo è pari all’1 per cento. E se ci si sposta nei due principali centri della Valdelsa, Castelfiorentino e Certaldo, le diminuzioni arrivano anche all’1,2 e all’1,5 per cento. E’ quanto emerge dal monitoraggio delle imprese della Camera di Commercio di Firenze, che in questo caso prende in esame il terzo trimestre del 2022. Un saldo, quello tra aperture e chiusure, che non solo risulta negativo nel periodo luglio-agosto-settembre, ma che è, dati alla mano, il peggiore di tutta la provincia di Firenze. Calano le imprese, insomma, e il motivo è da ricercare principalmente nella crisi legata al caro energia e all’aumento dei costi delle materie prime, anche se i numeri a livello provinciale sono sostanzialmente simili a un anno fa.

L’Empolese Valdelsa, le cui imprese pesano per il 18,1 per cento su tutta la Città Metropolitana di Firenze (è l’incidenza maggiore dopo l’area urbana del capoluogo), ha chiuso il terzo trimestre 2022 con 16.601 imprese attive, meno 0,6 per cento rispetto ai tre mesi precedenti. Pesa in maniera maggiore il calo della Valdelsa, che fa registrare un meno 0,9 per cento, mentre la zona empolese si attesta intorno al meno 0,5 per cento. Come accennato è il dato peggiore di tutta la provincia ed è pari solamente a quello del Valdarno (ma nessuno fa male come la Valdelsa). La crisi c’è e si fa sentire, quindi, ed ha effetti negativi che potrebbero consolidarsi anche nella parte finale dell’anno. A farla da padrone, sul nostro territorio, restano le imprese del commercio e dei pubblici esercizi, che si attestano intorno a 4861 unità, seguite da quelle dei servizi che sono 4528. Al terzo posto troviamo invece il manifatturiero, che a livello di area fa registrare 3001 imprese, mentre quelle del comparto edilizia sono 2373. Infine l’agricoltura fa registrare circa 1700 aziende attive. A Empoli, su un totale di 4894 imprese (anche in questo caso la fanno da padrone i servizi e il commercio, con 1672 e 1557 partite iva), il calo registrato è pari all’1 per cento.

Il centro principale dell’Empolese Valdelsa pesa per un 5,4 per cento sull’economia della provincia di Firenze in termini di imprese attive. A condizionare il dato negativo della Valdelsa è però Gambassi Terme, comune degli undici che fa peggio in assoluto. Soltanto nel terzo trimestre se n’è andato un 3,5 per cento di imprese, percentuale che fa paura se paragonato a quello delle altre cittadine del territorio, dove per il resto si arriva al massimo al meno 1,9 per cento di Capraia e Limite.

L’unica eccezione è rappresentata da Fucecchio: in questo caso il numero di imprese nel terzo trimestre è rimasto più o meno lo stesso ed è anzi è cresciuto di un piccolo, ma significativo, 0,1 per cento. In ogni caso, a livello generale, vale la pena di ricordare come i dati si riferiscano alle imprese attive e che sul saldo pesino gli effetti amministrativi legati ai procedimenti di cancellazione.

In tutta la provincia di Firenze la quota di imprese attive è passata all’83,8 per cento, dall’84,9 per cento, un passaggio ha coinvolto in larga parte le società di capitale, la cui quota di imprese in scioglimento è balzata al 13,6 per cento dall’8 del periodo precedente. Sul lato delle attività, i settori che hanno visto aumentare in maniera significativa la quota di imprese in scioglimento sono il manifatturiero (da 5,2 a 8,4 per cento) e il commercio (da 3,4 a 5,2 per cento).