Villa Serena, altri morti. Il sindaco: "Sono devastato, si doveva fare di più"

Lo sfogo del sindaco Pomponi, davanti ai 15 decessi della Rsa: "Era stato chiesto che i casi infetti venissero allontanati. L’Asl non ha voluto"

Il sindaco di Montaione, Paolo Pomponi

Il sindaco di Montaione, Paolo Pomponi

Montaione (Firenze), 10 novembre 2020 - Altri tre decessi a Villa Serena, che fanno salire a quindici il numero delle vittime dall’inizio dell’incubo Covid. La rsa di Montaione è paralizzata dal virus da una ventina di giorni. "Villa Serena non è più e non sarà più la rsa che abbiamo conosciuto prima del 18 ottobre scorso, giorno in cui abbiamo avuto notizia della positività del primo ospite. Da lì in poi abbiamo assistito a un’escalation di casi e di decessi". Le parole del sindaco Paolo Pomponi, che ha voluto fare un bilancio della situazione che sta vivendo la casa di riposo del borgo, raccontano il dramma di una intera comunità. I numeri parlano da soli: tra gli ospiti, decimati a causa dei lutti, ce ne sono 49 postivi e 66 negativi, ma la bilancia continua a oscillare, e il piatto che scende è quello del pessimismo.

"Sono distrutto, devastato, quelle persone che non ci sono più le ho conosciute personalmente, non sono numeri da statistica". Pomponi riavvolge il nastro, non punta il dito contro nessuno, ma una considerazione ci tiene a farla.

«Dopo l’esito dei primi tamponi positivi, la direzione della rsa insieme ai nostri tecnici chiesero che i casi infetti venissero allontanati e curati in altre strutture perché sarebbe stato complicato gestire a Villa Serena la presenza di ospiti Covid insieme a ospiti negativi. Infatti – prosegue il sindaco - nei giorni successivi i casi sono aumentati, sia tra gli ospiti che tra il personale. L’Asl rispose che dovevamo provare a gestire i casi nella struttura creando delle aree ‘bolla’, ma evidentemente non è bastato. Il virus è entrato dappertutto anche negli uffici dove quattro amministrativi su sei sono a casa perché postivi. Davanti alla situazione che stiamo vivendo a Montaione, ma anche da quello che posso vedere nelle altre rsa del territorio dell’Empolese Valdelsa, si doveva fare di più, bisognava farsi trovare più preparati, impedire che in queste strutture si arrivasse alla promiscuità di casi infetti e casi negativi. Mi sembra che anche il governatore Giani nelle ultime ore stia ragionando sulla possibilità di dividere le rsa in Covid e no Covid".

Anche a Castelfiorentino c’è tanta apprensione per il ‘caso’ della Ciapetti, la rsa locale che per la prima volta sta facendo i conti con il virus. A seguito della positività di un operatore ieri sono scattati i tamponi su tutti gli ospiti, una cinquantina, e su tutto il personale, una quarantina. La rsa è divisa in due plessi: in quello della Pieve (21 persone), al momento, è stata riscontrata la positività di due ospiti. Alla Vincenzo Chiarugi di Empoli, la battaglia al Covid è ancora lunga. "Ieri mattina – fanno sapere dalla struttura di via Guido Monaco - sono stati fatti i nuovi tamponi agli operatori e si attende l’esito per sapere se ci sono nuovi positivi oppure qualcuno che si è negativizzato. Per quanto riguarda i residenti, il secondo tampone fatto a una decina di quelli debolmente positivi ha dato esito positivo ma andrà ripetuto nei prossimi giorni a tutti".