Empolese Valdelsa, il Covid raddoppia. Da 20 casi a oltre 40

Contagiato un altro piccolo alunno della scuola d’infanzia Peter Pan dove nei giorni scorsi è emerso un focolaio

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Empolese Valdelsa, 19 ottobre 2020 - I numeri sono impietosi. La settimana si è chiusa con altri 41 casi accertati nell’Empolese Valdelsa. Le positività di persone sottoposte a tampone salgono in tutte i comuni dell’Unione. La maggior parte sono contatti di casi precedenti. Uno, in particolare, è un contagio legato al focolaio scoppiato nella scuola dell’infanzia Peter Pan di Empoli: il virus ha infettato anche un bambino di 8 anni. Tra i nuovi casi molti sono riconducibili a contatti familiari, come una delle positività di Montelupo, una di Montespertoli e un’altra a Vinci. L’ultimo bollettino della Asl Toscana Centro riporta complessivamente tamponi positivi in sette minori, il più piccolo di due mesi a Fucecchio e il più grande di 17 anni. Scendendo nel dettaglio dei singoli comuni: un caso a Capraia e Limite, Certaldo, Gambassi Terme e a Castelfiorentino; 3 a Vinci, 4 a Cerreto Guidi e Montelupo, 14 a Empoli, 6 a Montespertoli e altrettanti a Fucecchio. Il comune del Palio è quello che in una settimana ha quasi raddoppiato il numero delle persona positive, passando da 40 a 73, ma registrando anche sei guarigioni. Un andamento che è andato di pari passo con quanto accaduto a livello regionale e nazionale. Purtroppo, però, non sempre le cure riescono a sconfiggere il virus. Gli anziani, se colpiti, corrono i rischi maggiori. La situazione diventa drammatica se il Covid19 riesce a penetrare laddove c’è una concentrazione di persone fragili, cioè nelle rsa. Ieri è stato un giorno nero per la residenza sanitaria assistita ’Rosa Libri"’di Greve in Chianti dove il virus si è accanito su cinque ospiti, uccidendoli. Le strutture per anziani dell’Empolese Valdelsa da una settimana (prima dell’ordinanza del presidente Giani) hanno chiuso al mondo esterno: stop alle visite, differenziazione dei percorsi interni, massima attenzione in ogni attività che viene svolta, ma la paura di non avere ‘sigillato’ tutto resta. E l’angoscia di un ingresso del coronavirus in una struttura come quelle fa veramente paura a tutti, perché la devastazione che può provocare è tragicamente già molto nota. Irene Puccioni