Covid, influenza e vaccini bivalenti "Chi può si faccia subito l’iniezione"

I consigli di Iacopo Periti, medico di famiglia: "La pandemia è agli sgoccioli, ma il virus non sparirà"

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Vaccini bivalenti in arrivo, quarta dose e il ritorno dell’influenza. I medici di famiglia, punto di riferimento per i cittadini, sono di nuovo in prima linea, pronti ad affrontare un nuovo autunno-inverno nell’era Covid. Il dottor Iacopo Periti, medico di base di Empoli, come molti suoi colleghi sta rispondendo alle nuove richieste di informazioni da parte dei pazienti ad oltre due anni e mezzo dall’inizio della pandemia.

Dottore quali sono le novità in vista sul fronte vaccini?

"Siamo in attesa del nuovo vaccino che copre anche due varianti del Covid. Più avanti dovrebbero arrivare vaccini ancora più aggiornati. Io, però, consiglio a chi deve fare la quarta dose di farla subito con il nuovo siero a disposizione e non aspettare quello aggiornato".

Chi sono le persone che devono fare la quarta dose?

"Al momento è riservata ai cittadini che hanno compiuto sessanta anni e ai fragili di ogni età. I nuovi vaccini saranno utilizzati anche per gli operatori sanitari, gli ospiti delle Rsa e le donne in gravidanza. Per ricevere la dose booster è necessario che siano trascorsi almeno quattro mesi (120 giorni) dall’ultima infezione certificata o dall’ultima somministrazione. Al momento si esclude la possibilità di una quinta dose".

I medici di famiglia che ruolo svolgeranno nella nuova campagna vaccinale?

"All’inizio eravamo l’unico canale per gli over 80 ed eravamo stati chiamati a mettere in piedi una macchina organizzativa complessa. Ora ci sono altre vie, come l’hub territoriale e strutture sanitaria che con infermieri e medici dedicati continuano a svolgere l’attività. Io, ormai, mi limito alla somministrazione del vaccino a qualche paziente a domicilio"

Il Covid continua a fare vittime e a lasciare conseguenze pesanti in chi lo contrae?

"Per fortuna, da diversi mesi, non ho pazienti positivi gravi. E’ dopo la guarigione che soggetti giovani, con un fisico di base sano, accusano problemi: da tosse persistente a difficoltà respiratoria a forte stanchezza. Questi malesseri durano mediamente un mese. In persone con un quadro clinico iniziale più complicato restano spesso ‘cicatrici’ nei polmoni".

Con l’arrivo della stagione fredda dovremo aspettarci una nuova impennata di casi positivi?

"Secondo gli esperti questa è la coda finale della pandemia. Ciò non vuol dire che il virus sparirà. Con il Covid dovremmo conviverci, ma sicuramente lo potremo gestire come qualsiasi altro virus respiratorio. Della pandemia, però, cerchiamo di conservare le buone pratiche che ci serviranno per proteggerci anche in futuro, ovvero l’uso delle mascherine e lavarsi bene le mani. Personalmente, anche se dal 30 settembre decadrà l’obbligo di indossare la mascherina in molti luoghi e a fine anno anche negli ambienti sanitari, io in ambulatorio continuerò metterla e suggerisco di farlo anche ai pazienti in sala d’attesa. Indossarla è un atto di civiltà".

Protegge anche dal virus influenzale?

"Certo. Sarà finalmente un autunno-inverno senza restrizione né obblighi, ma il ritorno alle vecchie abitudini apre di nuovo le porte ai vecchi virus. Pertanto, non dimentichiamoci di vaccinarci contro l’influenza".

Quando è il periodo più indicato?

"Da fine ottobre e per tutto il mese di novembre. Il vaccino può essere somministrato insieme al richiamo anti Covid oppure si può aspettare una quindicina di giorni tra una somministrazione e l’altra".