Tania Cintelli in mezzo a Ivan Pedretti e Livia Turco durante un incontro dell’ultimo Dem Festival a Empoli

Lo scambio di martedì scorso in Parlamento fra la premier Giorga Meloni e la capogruppo del Pd Deborah Serracchiani è di quelli che in termini calcistici si potrebbe definire un gol a porta vuota. La risposta di Meloni all’onorevole Dem, che aveva chiuso il proprio intervento dicendo di temere che “il Governo Meloni voglia donne un passo indietro e dedite alla famiglia“, tornerà a risuonare nel tempo: “Onorevole Serracchiani mi guardi, le sembra che io stia un passo dietro agli uomini?“. Aggiungere altro alla pletora di commenti taglienti che sono arrivati all’indirizzo dell’onorevole del Pd servirebbe a poco, ma una riflessione con qualcuno che è dentro il partito democratico e ne esprime da anni una voce importante può aiutare a capire cosa sta succedendo in casa Dem.  "A proposito dello scambio Meloni-Serracchiani - dice Tania Cintelli, portavoce della Conferenza donne democratiche della Toscana - mi sento di dire che c’è, come sempre in questo momento, un utilizzo strumentale del ruolo delle donne. Io ho capito cosa voleva dire Serracchiani, ma il senso della sua affermazione non è stato capito. E’ chiaro che la premier Meloni è un simbolo per le donne, per le ragazze, ma mi viene da aggiungere che Meloni è là per le battaglie che sono state fatte anche dalle altre donne, mentre Meloni spesso sottolinea di essere lei, in modo personale e singolare, ad aver raggiunto i propri risultati". Ma le donne di sinistra come si connotano rispetto alla prima premier al governo, che è di destra? "Le donne di sinistra hanno fatto battaglie per tutte, non per ’l’io’ di qualcuno e continueranno a farlo. Come donne di sinistra e come Pd abbiamo sicuramente da chiarirci e riflettere su cosa vuol dire esprimere leadership femminili, perché le battaglie comuni hanno bisogno di chi le porta avanti, certo, ma anche di esempi che possono incarnare queste battaglie comuni". In che modo? Il panorama ora sembra assai confuso. "In questo momento dobbiamo comprendere come rilanciare le idee dell’ultima campagna elettorale che non sono state usate. Oggi (ieri per chi legge) siamo a Bruxelles, alla sede dell’Unione europea, con 22 ragazze di tutta la Toscana per un viaggio di studio nel cuore della democrazia. Vogliamo comprendere con loro i temi che interessano le nuove generazioni. Con la Conferenza delle donne democratiche cerchiamo di formare la nuova classe dirigente, costruire la leadership del domani".  La destra ha espresso una premier e la sinistra ha problemi anche a proporre una candidata premier, perché? "Il grosso problema delle donne di sinistra è di non riuscire a fare lobby nei momenti in cui si scelgono le candidature. Ci possiamo mettere poi tutte le difficoltà delle correnti eccetera, ma le candidature andavano fatte a livello di donne della sinistra. E non è successo" Francesca Cavini

Cronaca

Lo scambio di martedì scorso in Parlamento fra la premier Giorga Meloni e la capogruppo del Pd Deborah Serracchiani è di quelli che in termini calcistici si potrebbe definire un gol a porta vuota. La risposta di Meloni all’onorevole Dem, che aveva chiuso il proprio intervento dicendo di temere che “il Governo Meloni voglia donne un passo indietro e dedite alla famiglia“, tornerà a risuonare nel tempo: “Onorevole Serracchiani mi guardi, le sembra che io stia un passo dietro agli uomini?“. Aggiungere altro alla pletora di commenti taglienti che sono arrivati all’indirizzo dell’onorevole del Pd servirebbe a poco, ma una riflessione con qualcuno che è dentro il partito democratico e ne esprime da anni una voce importante può aiutare a capire cosa sta succedendo in casa Dem. 
"A proposito dello scambio Meloni-Serracchiani - dice Tania Cintelli, portavoce della Conferenza donne democratiche della Toscana - mi sento di dire che c’è, come sempre in questo momento, un utilizzo strumentale del ruolo delle donne. Io ho capito cosa voleva dire Serracchiani, ma il senso della sua affermazione non è stato capito. E’ chiaro che la premier Meloni è un simbolo per le donne, per le ragazze, ma mi viene da aggiungere che Meloni è là per le battaglie che sono state fatte anche dalle altre donne, mentre Meloni spesso sottolinea di essere lei, in modo personale e singolare, ad aver raggiunto i propri risultati".
Ma le donne di sinistra come si connotano rispetto alla prima premier al governo, che è di destra?
"Le donne di sinistra hanno fatto battaglie per tutte, non per ’l’io’ di qualcuno e continueranno a farlo. Come donne di sinistra e come Pd abbiamo sicuramente da chiarirci e riflettere su cosa vuol dire esprimere leadership femminili, perché le battaglie comuni hanno bisogno di chi le porta avanti, certo, ma anche di esempi che possono incarnare queste battaglie comuni".
In che modo? Il panorama ora sembra assai confuso.
"In questo momento dobbiamo comprendere come rilanciare le idee dell’ultima campagna elettorale che non sono state usate. Oggi (ieri per chi legge) siamo a Bruxelles, alla sede dell’Unione europea, con 22 ragazze di tutta la Toscana per un viaggio di studio nel cuore della democrazia. Vogliamo comprendere con loro i temi che interessano le nuove generazioni. Con la Conferenza delle donne democratiche cerchiamo di formare la nuova classe dirigente, costruire la leadership del domani". 
La destra ha espresso una premier e la sinistra ha problemi anche a proporre una candidata premier, perché?
"Il grosso problema delle donne di sinistra è di non riuscire a fare lobby nei momenti in cui si scelgono le candidature. Ci possiamo mettere poi tutte le difficoltà delle correnti eccetera, ma le candidature andavano fatte a livello di donne della sinistra. E non è successo"
Francesca Cavini

"Costruiamo il futuro del partito  partendo dalle giovani democratiche"    

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"Costruiamo il futuro del partito  partendo dalle giovani democratiche"     - Cronaca - lanazione.it

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"Costruiamo il futuro del partito partendo dalle giovani democratiche"

Tania Cintelli, portavoce della Conferenza donne dem della Toscana, dopo lo scambio Meloni-Serracchiani "Perché mai avuta una nostra candidata? Non riusciamo a fare lobby nei momenti in cui si scelgono i nomi"

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