Commozione e partecipazione per gli agenti freddati da Tuti

Celebrato il 45esimo anniversario della morte di Falco e Ceravolo e del ferimento di Rocca

Una delegazione ha deposto dei fiori in ricordo degli agenti uccisi da Tuti (Germogli)

Una delegazione ha deposto dei fiori in ricordo degli agenti uccisi da Tuti (Germogli)

Empoli, 25 gennaio 2020 - Una cerimonia partecipata e densa di emozioni. La commemorazione dell'uccisione di Leonardo Falco e Giovanni Ceravolo, rispettivamente brigadiere e appuntato della polizia, e del grave ferimento di Arturo Rocca, appuntato della polizia di stato scomparso qualche anno fa, ha visto la presenza di cittadini e istituzione. Si è trattato del 45esimo anniversario di quella tremenda pagina che ferì Empoli e la sua comunità. Era il 24 gennaio 1975 quando Falco, Ceravolo e Rocca rimasero vittime del terrorista Mario Tuti, durante una perquisizione effettuata a casa dello stesso Tuti e condotta nell'ambito di un'inchiesta sul Fronte nazionale rivoluzionario, una delle sigle del terrorismo neofascista. Quella mitragliata a freddo, che tolse la vita a Falco e Ceravolo e ferì Rocca, avvenne per le scale di un’abitazione di viale Boccaccio, proprio davanti al pronto soccorso dell’ospedale. 

Lì lo scorso anno è stata installata una pietra di inciampo, al civico 25, a ricordo. Non rimarrà l’unico segnale della volontà di non dimenticare quel tragico episodio, nei prossimi mesi altre iniziative saranno prese dal Comune di concerto con la polizia di stato Ieri mattina, venerdì 24 gennaio, erano presenti i vertici delle forze dell’ordine toscane, tutte le forze dell’ordine, cittadini, istituzioni e associazioni. E' stata celebrata la messa alla Madonna del Pozzo, officiata dal cappellano provinciale della polizia di Stato, monsignor Luigi Innocenti, quindi il corteo è partito da piazza della Vittoria fino a piazza Gramsci per la deposizione della corona al commissariato, di fronte al basso rilievo in marmo di Gino Terreni. Per il Comune di Empoli era presente il presidente del consiglio comunale Alessio Mantellassi. Il questore di Firenze Armando Nanei ha spiegato che per la polizia “non si tratta di un’abitudine, ma di una tradizione sentita, nella quale tutta la questura e il commissariato si stringono attorno alle famiglie”. Ad ascoltarlo anche le tre figlie di Falco, Gabriella, Anna e Franca, e il figlio di Rocca. Con loro numerose autorità tra cui il senatore Dario Parrini, il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani, Giuseppe Creazzo, procuratore di Firenze e il vice prefetto vicario di Firenze Paola Berardino.