YLENIA CECCHETTI
Cronaca

Ciclista soccorso in strada: "Sono caduto e svenuto. Ora cerco il mio angelo"

Brutto incidente per l’ex presidente dell’associazione Amici Villa Medicea. Il racconto di Paolo Tinghi: "Conoscerlo sarebbe un bel regalo di compleanno"

Paolo Tinghi, l’architetto appassionato di ciclismo

Cerreto Guidi, 26 maggio 2024 – Le ferite sono ancora fresche, i tagli sulla faccia bruciano un po’. "Ero stato impegnato, di recente, nel restauro degli arazzi della Villa Medicea. Invece ora devo mettercela tutta per restaurare me stesso". Il tono di Paolo Tinghi è scherzoso, perché l’incidente poteva andare decisamente peggio. L’ex presidente dell’associazione Amici della Villa Medicea di Cerreto Guidi (ha appena lasciato l’incarico dopo 5 anni cedendo il testimone ad Andrea Vanni Desideri) è caduto rovinosamente dalla sua bicicletta e ora è in cerca dell’"angelo" che lo ha soccorso.

Socio del Rotary Club San Miniato, residente a San Romano e ciclista appassionato, l’architetto – che, tra le tante operazioni culturali portate avanti, nel settembre del 2023 aveva promosso il recupero dei quattro Arazzi delle Stagioni situati all’interno della Villa Medica di Cerreto – ripercorre nel dettaglio l’accaduto lanciando un appello per rintracciare chi ha chiamato i soccorsi. "Era il 15 maggio, intorno alle 14. Ero a San Pierino, Fucecchio, appena passato il ponte sull’Arno, diretto al lago di Roffia. Ma sono caduto dalla bici. Faccio spesso lunghe passeggiate con la mia Mountain bike e quel giorno, sul percorso della via Francigena le ruote sono rimaste intrappolate in una buca nascosta nell’erba". Da quel momento, il black out. L’agronomo – che è uomo di grande cultura e docente appassionato d’arte – perde i sensi.

"Non ho ricordi dell’accaduto, quando però ho riaperto gli occhi ero già sull’ambulanza diretta al San Giuseppe di Empoli. Non ricordo di aver sentito la sirena, mi sono svegliato alla fine del trasporto. Sono caduto di faccia sbattendo la testa e mi sono ferito. Mentre ero a terra però qualcuno mi ha soccorso. Mi hanno detto una donna".

All’ospedale empolese Tinghi è rimasto sotto osservazione due giorni per trauma cranico riportando fortunatamente solo escoriazioni e ferite al volto. Quelle sono state giornate lunghe e piene di emozioni. "Adesso sono a casa. Sto bene, non sono ancora tornato in sella perchè la bici si è rotta. Ho da pochi giorni compiuto 76 anni. Il regalo più grande però non l’ho ancora ricevuto. Vorrei dire grazie a chi mi ha rimesso in sesto al pronto soccorso, a chi si è preso di cura di me all’ospedale. Ma soprattutto a quella donna che si è fermata e mi ha soccorso, ha chiamato l’ambulanza e si è presa cura di me prima di affidarmi ai sanitari. Una conosciuta che ha contribuito, forse, a salvarmi la vita e che vorrei davvero poter abbracciare anche solo per dirle grazie".