Sos cattedre, ne mancano trenta. Anche Empoli fa i conti con la crisi

La denuncia della Flc Cgil non risparmia il nostro territorio: "Non sono stati rispettati i piani di assunzione" E ora la scarsità di insegnanti rischia di ripercuotersi sugli studenti: "Ogni anno professori diversi"

Carenza di insegnanti anche nell’Empolese Valdelsa

Carenza di insegnanti anche nell’Empolese Valdelsa

Empoli, 2 settembre 2022 - Qualche giorno fa era scattato l’allarme dei sindacati riguardo alla carenza del personale Ata all’interno degli istituti del nostro territorio, oggi la Flc Cgil torna a porre l’accento su un altro dei problemi che rischiano di caratterizzare il rientro in aula. Secondo i dati pubblicati dall’ufficio scolastico regionale e rielaborati dal sindacato , delle circa 6400 assunzioni da insegnante di ruolo previste in Toscana (per scuole di ogni ordine e grado) ne saranno coperte solo poco più di 4mila. Questo significa che ci sono oltre 1.850 posti di lavoro (pari a quasi il 30 per cento del totale) messi a disposizione dallo Stato che non verranno occupati, e che ancora una volta dovranno essere coperti ricorrendo alle solite supplenze.

Per quanto riguarda la provincia di Firenze, si parla di almeno 300 assunzioni in meno rispetto a quelle che dovevano essere fatte, un dato non ancora del tutto confermato ma comunque assai vicino alla realtà. La proiezione sull’Empolese Valdelsa parla quindi di almeno 30-35 cattedre precarie in più, con conseguenze che inevitabilmente vanno a ripercuotersi sugli studenti di tutto il territorio. " E’ un drammatico paradosso: avere posti disponibili per le assunzioni, avere aspiranti docenti formati e con le carte in regola – si legge nella nota del sindacato – e non riuscire a far incontrare domanda e offerta di lavoro, nonostante il grande lavoro svolto dal personale dell’ufficio scolastico regionale della Toscana. Con l’ulteriore paradosso che saranno proprio quegli stessi docenti esclusi dalle assunzioni a garantire le attività didattiche ai nostri studenti, con incarichi annuali e contratti a tempo determinato. Le conseguenze? I docenti lavorano senza essere stabilizzati e gli studenti ogni anno si trovano professori diversi. Inoltre, in tempi di crisi, rinunciare a oltre 2mila posti di lavoro stabile è assurdo".

I motivi, sempre secondo la Flc Cgil, sono da ricercare nelle lungaggini della burocrazia. "I concorsi banditi dallo Stato in questi anni – dicono ancora i sindacati – non sono stati in grado di abilitare all’insegnamento un numero adeguato di docenti, tra procedure farraginose, quiz iper-nozionistici più adatti a un format televisivo che alla scuola, ritardi nel concludere le selezioni, criteri di valutazione dei candidati disomogenei fra le commissioni di concorso".

Conclude la nota. "Tutto ciò poteva essere evitato se Governo e Parlamento avessero accolto la proposta della Flc Cgil di stabilizzare in vista dell’avvio dell’anno scolastico tutti i docenti con almeno tre anni di servizio, predisponendo per loro un percorso di formazione e abilitazione da svolgersi durante l’anno scolastico, con prova finale. Ancora una volta facciamo appello a tutte le forze politiche che si candidano alle elezioni affinché riportino la scuola a essere effettivamente una delle priorità del nostro paese, a partire dalla questione del precariato, nell’interesse di lavoratori, studenti e famiglie".