Caso Juventus, spunta l’Empoli. "Dispiaciuti, ma sereni"

Nelle carte della procura di Torino compare il nome del club azzurro. Il presidente Fabrizio Corsi: "La giustizia sportiva si è già pronunciata in merito"

Fabrizio Corsi

Fabrizio Corsi

Empoli, 3 dicembre 2022 - C’è anche il nome dell’Empoli tra le carte della procura di Torino che sta indagando sulla Juventus per far luce sui bilanci della società dal 2018 al 2021. Un’inchiesta emersa in seguito alle dimissioni in blocco del consiglio di amministrazione della società bianconera avvenuto nei giorni scorsi, un terremoto che ha scosso la Continassa e che, di rimbalzo, sta facendo drizzare le antenne a tutti quelli che negli anni scorsi hanno avuto rapporti con loro. Il club azzurro sarebbe stato accostato ai bianconeri nell’ambito delle indagini relative alle plusvalenze di cui già si era parlato lo scorso anno, ma la vicenda, è bene ricordarlo, si era conclusa con l’archiviazione e, quindi, senza nessun tipo di provvedimento né dal punto di vista della giustizia ordinaria né tantomeno di quella sportiva. Dal punto di vista dell’Empoli, quindi, non solo non c’è nessun timore, ma neanche niente da nascondere circa i rapporti intercorsi con la Juventus.

Sul fronte mercato le due società hanno lavorato spesso insieme, facendo affari più o meno importanti, ma tutti entro i binari della legalità. "Viviamo la cosa con dispiacere per quanto riguarda la Juve con la quale abbiamo avuto sempre rapporti di collaborazione corretti. Sono situazioni antipatiche e pesanti – ha spiegato il presidente azzurro Fabrizio Corsi – ma noi siamo sereni, anche perché la giustizia sportiva si è già pronunciata in merito". Gli elementi investigativi in cui comparirebbe anche il nome dell’Empoli, raccolti dalla procura nell’ambito dell’inchiesta, si riferirebbero quindi a una questione già finita in archivio, quella delle plusvalenze, che coinvolgeva giocatori più o meno importanti, ma le cui cifre, a differenza di altri affari, non erano poi così strane. Emblematico il caso di Mancuso, che la società azzurra aveva acquistato dalla Juventus per 4 milioni e mezzo e rivenduto più o meno allo stesso valore. Si tratta, tra le altre cose, di cifre che per un bilancio come quello della società bianconera sono del tutto ininfluenti. Il nome dell’Empoli, insomma, ricorrerebbe spesso nelle carte della magistratura semplicemente perché sono tante le operazioni che la società del presidente Corsi ha messo in piedi con la Juve nel corso degli ultimi anni. Ma i numeri azzurri sono differenti e un’altra differenza sostanziale è che il club di Monteboro non è, a differenza dei piemontesi, quotato in borsa. E anche sul fronte stipendi, quel che filtra dagli ambienti empolesi è che non ci sia davvero niente da temere. La sensazione, insomma, è che si vada avanti con tranquillità, consapevoli del fatto che se il discorso è legato alle plusvalenze, l’Empoli ha già ‘dato’. Resta semmai da capire cosa succederà adesso, visto che i due club stavano intavolando altri discorsi di mercato legati a Vicario e Parisi.