Il caro bollette non fa sconti alla chiesa

"La messa al freddo? Sarebbe la prima volta" . L’inverno preoccupa e in Collegiata non si escludono rimedi estremi in favore del risparmio

Don Guido Engels, proposto della Collegiata empolese di Sant’Andrea

Don Guido Engels, proposto della Collegiata empolese di Sant’Andrea

Empoli, 15 settembre 2022 - Non ci sono solo le famiglie e le imprese a fare i conti con l’aumento dei costi per l’energia elettrica e il gas. Il caro bollette rischia di mettere in ginocchio anche la parrocchia. Non è esente dai rincari la chiesa; l’sos dalla Propositura di Empoli non è ancora stato lanciato ma la stagione invernale, bollette alla mano, preoccupa.

A scattare una fotografia della situazione è l’amministratore parrocchiale Damiano Tamburini che insieme al volontario Alberto Ballerini, aiuta don Guido Engels nella gestione della contabilità. "Per quanto riguarda l’energia elettrica, la nostra parrocchia – spiegano Tamburini e Ballerini – è composta, tra chiese e oratorio da 11 utenze, 6 per il gas. Abbiamo analizzato i consumi. Le bollette di luce e gas di gennaio/maggio riferite ai consumi a cavallo tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022, rispetto all’anno prima hanno subito un importante aumento. Siamo passati da 30mila euro a 50 mila, una cifra quasi raddoppiata. Resta da vedere cosa succederà tra ottobre e dicembre e lì il problema sarà ancora più evidente".

È presto per avere un quadro chiaro di quanto peseranno gli aumenti, la mazzata vera in bolletta arriverà ad ottobre ma l’impatto sul bilancio, a fine anno, rischia di essere pesante. Guardare con cura i contratti di fornitura e cercare le offerte più vantaggiose è una soluzione. "Ma per una realtà come la nostra – spiega Ballerini – il passaggio ad altro fornitore è di difficile gestione considerando l’elevato numero di utenze".

Evitare qualsiasi spreco tenendo luce e gas accesi solo quando serve? Già fatto. E non basta. Il caro bollette rischia di mandare in tilt i conti e le parrocchie corrono ai ripari come possono. Appellarsi alla sensibilità dei fedeli, chiedendo un contributo è stata la via percorsa fino ad oggi. Si faceva affidamento sulle donazioni delle famiglie, quelle estemporanee della messa domenicale. "Così abbiamo galleggiato. Ora sarà dura coprire i costi in eccesso con questo tipo di entrata, ce la faranno i fedeli a continuare a donare? Le famiglie dovranno pensare alle loro difficoltà. Siamo tutti sulla stessa barca".

L’ostacolo vero da superare si chiama inverno. Si dovranno riscaldare ampi spazi e le utenze potrebbero essere da capogiro. "Il timore è con la stangata prevista a ottobre, si debbano prendere seri provvedimenti" dichiarano dall’amministrazione parrocchiale. Non sono esclusi rimedi estremi, come la decisione di spegnere i riscaldamenti in Collegiata.

«La messa al freddo? Sarebbe la prima volta – dice Ballerini – La sfida è quella di sensibilizzare i fedeli, prepararli all’idea di una chiesa con i cappotti. È un rischio, la questione è preoccupante. Ma come ci ricorda sempre don Guido, le vie del signore sono infinite. Ci auguriamo di trovare una soluzione". Come quella, intanto, di fare attenzione agli sprechi, risparmiare il più possibile sui consumi. Che potrebbe anche tradursi nel lume di candela domenica sera ai Vespri.

Ylenia Cecchetti