Caro benzina, i camion si fermano. "Impossibile andare avanti così"

Lo sfogo di Stefano Zagli, titolare di una ditta di trasporti: "Prezzi mai visti, siamo davvero preoccupati"

Stefano Zagli, titolare di una ditta di trasporti, con il camion

Stefano Zagli, titolare di una ditta di trasporti, con il camion

Empoli, 12 marzo 2022 - A partire da lunedì le aziende di autotrasporto sospenderanno a livello nazionale tutti i loro servizi "per causa di forza maggiore", cioè per l’esplosione dei costi del carburante. "Aderiremo anche noi: la questione è molto seria e alla fine conviene fermarsi, anziché proseguire avendo sempre più uscite che entrate". Stefano Zagli, titolare dell’omonima ditta di trasporti empolese, che quest’anno festeggia i quarant’anni di attività (è stata fondata nel 1982), allarga le spalle sconsolato e confida: "In tutti questi anni non mi era mai successo di prendere in considerazione l’ipotesi di fermare i mezzi". La Zagli ne ha una quindicina che girano quotidianamente per le strade italiane. Lavora principalmente con il settore industriale e, a conti fatti, con i prezzi del carburante alle stelle, gli conviene di più lasciare i mezzi nel piazzale che affrontare i viaggi.

"Abbiamo fatto due conti e siamo veramente preoccupati – prosegue il titolare – Per far viaggiare i mezzi sono necessari dai 35mila ai 40mila litri di gasolio per ogni mese. Con i prezzi attuali a fine anno mi occorrerà qualcosa come 200mila euro solo per il carburante, a cui si aggiungono poi tutti gli altri costi fissi, dalle assicurazioni alle manutenzioni fino alle tasse".

Zagli confronta le cifre di un anno fa con quelle di oggi, che ormai sono davvero fuori controllo: i numeri sono impietosi. "Un anno fa in questo stesso periodo, il gasolio costava circa 1,10 euro al litro, per poi andare progressivamente ad aumentare fino ad arrivare a 1,30 euro a fine anno. La spesa per il carburante oscillava dai 40 ai 45mila euro al mese. Questo mese, con gli attuali prezzi, ho previsto una spesa addirittura di 68mila euro. Si capisce bene che, se non cambieranno le cose, non è possibile andare avanti in questa maniera".

Per non finire in passivo dovrebbe aumentare le tariffe ai clienti, ma non è la strada percorribile migliore. "Non posso far ricadere questi aumenti sui clienti, a loro volta alle prese con l’aumento dei costi energetici e delle materie prime. Ogni settore ha le sue problematiche". Lo sciopero proclamato per lunedì potrebbero avere forti ripercussioni sulla collettività. "Quasi il 90 per cento della merce che circola in Italia viaggia su gomma – osserva Zagli – Il nostro è un settore strategico, se ci fermiamo noi si ferma un po’ tutto, ma del resto, ora come ora, non abbiamo alternative. Alla fine – conclude - conviene attingere alla cassa integrazione per i nostri dipendenti, in attesa che il Governo prenda provvedimenti".

Il Codacons, il coordinamento delle associazioni a difesa dei diritti dei cittadini e dei consumatori, non fa sconti al Governo: "In tale situazione - dice il presidente Carlo Rienzi - dal Governo arriva un immobilismo vergognoso, e non si capisce cosa attenda l’esecutivo per azzerare immediatamente l’Iva su benzina e gasolio e ridurre le accise, anche in considerazione degli enormi guadagni incamerati dalle casse statali da novembre a oggi grazie alla tassazione sui carburanti e alla crescita dei listini alla pompa".