Carnevale, ecco i bozzetti dei carri di prima categoria / FOTO

Meno spazio alla politica e più ai temi sociali

Carnevale di Viareggio

Carnevale di Viareggio

Viareggio, 20 agosto 2018 - Snobbati, ignorati. Non c’è spazio per i governanti di casa nel «regno della fate». Nemmeno in seconda fila. La politica italiana, con le sue caricature ormai sorpassate dalla moda dei selfie, scende dal carrozzone del Carnevale. Che guarda oltre, che passa oltre. Travalica le appartenenze, riporta al centro del dialogo l’essere umano e le sue possibilità di riscatto. E’ l’ostinata volontà di ritrovare un’etica e la responsabilità a guidare questa nostra vecchia e sempre nuova sfilata di mascheroni. Che, evanescente per natura, non si sottrae per contrappasso al suo impegno. Che rivendica l’urgenza dell’avvento di un uomo in rivolta che punti al risveglio delle coscienze e non si rassegna davanti a un’epoca che affoga nel nichilismo dominata dal caos, che Umberto, Stefano e Michele Cinquini provano a decifrare. Touché.

Non  è una carnevalata quella che i carristi viareggini porteranno sul Viale a Mare, lo si capisce dai bozzetti presentati ieri sera alla Cittadella. Nel Carnevale che verrà, alla fine, a trionfare è l’amor materno. E non perché l’edizione è dedicata alle donne, così ha voluto la presidentessa della Fondazione Marialina Marcucci, ma per celebrare l’istinto alla vita, che non conosce ostacoli, paura e sacrificio. E allora «Adelante» grida Frida Kahlo, lo spirito guida che i Lebigre e Roger hanno scelto per un viaggio oltre ogni muro di cinismo e brutalità. Che si insinuano anche tra i banchi, tra i branchi di bulli che i fratelli Breschi tratteggiano come iene. Che spingono una donna tradita, violata, emarginata, fino al più dei drammatico sacrifici. Come Medea, simbolo di un dolore portato allo stremo che Avanzini sceglie per confrontarsi con la solitudine.

E allora  «Adelante» in questo viaggio oltre al consumismo mordi e getta e al profitto del businness dei rifiuti che avvelena la mela della Biancaneve di Allegrucci, che strozza in un mare di plastica la balena di Vannucci. Il Carnevale prova, ostinato, a raccontare la vita: una navigazione complessa attraversata da ostacoli che i fratelli Bonetti figurano come Sirene.

Ulisse, pur stanco, al richiamo ingannatore scelse l’amore e la libertà. Ma in un mondo avido di poesia, come quello fotografato da Galli, il mito è la dominazione. Potenti o navigatori: alla fine la campana suona per tutti è la chiosa di Lombardi. Il cerchio si chiude anche in questa edizione del Carnevale che tiene spalancate della porte della riflessione. Non banale fermarsi a pensare, incredibile immaginare di farlo tra la musica e i coriandoli. Eppure una grande possibilità che Viareggio ha l’orgoglio di aver inventato. Insomma progetti che colpiscono, che cercano di destare l’animo umano dal torpore e che spingono alla riflessione. Progetti che hanno conquistato l’ammirazione ed il compiacimento della presidentessa Marialina Marcucci: «Mi sembrano tutti ottimi progetti. Non credo che la politica sia stata snobbata. Penso invece che i nostri maestri abbiamo trovato un nuovo modo di affrontarla. Anche l’analisi di un tema sociale che riguarda tutti è ’fare politica’. Di certo – conclude – credo che in questo momento manchino anche i leader».

Martina Del Chicca / Sergio Iacopetti