Da agente di commercio a birraio pluripremiato

Eddy Di Nardo da Vinci alla conquista dei mercati del mondo : "La producevo in casa, poi mi sono buttato"

Eddy Di Nardo, mastro birraio di Vinci

Eddy Di Nardo, mastro birraio di Vinci

Vinci, 19 febbraio 2020 - Buone da bere e belle da guardare. Le birre "Forestiera", nate da un’idea di Eddy Di Nardo, mastro birraio di Vinci, hanno fatto incetta di premi all’ultima edizione di ’Best Italian beer’, il premio rivolto a tutti i produttori di birra artigianale italiana promosso da Federbirra e patrocinato dal ministero dell’Agricoltura. Per cinque volte sono infatti salite sul gradino più alto del podio. Ad essere premiate con la medaglia d’oro sono state la Jungle-Colibrì nella categoria english brown, la Ri-Gueuze nella categoria Gueuze e la Vinosa Sb nella categoria italian grape ale; quest’ultima (in versione 75 cl), insieme alla Jungle–Lion Ipa (da 50 cl), si sono aggiudicate anche il primo premio per il miglior packaging.

A convincere la qualificata ed esigente giuria, chiamata a valutare circa 1500 birre, è stato il tuscan style. Di Nardo, sommelier professionista, dopo quindici anni come agente di commercio, ha deciso nel 2012 di dedicarsi al suo sogno: realizzare una birra 100%, o quasi, toscana. "Il mio slogan è proprio 1% birra, 99% Toscana – spiega lo stesso artigiano –. Le materie prime sono toscane: l’acqua delle nostre zone, il malto proviene da varie parti della regione così come i lieviti; solo i luppoli non sono italiani".

Un’attività nata quasi per caso. "Appassionato da sempre di birra – racconta – avevo iniziato a produrla in casa e a farla assaggiare agli amici. Gli apprezzamenti sono stati così tanti e incoraggianti che ho deciso di buttarmi in questa avventura". Nel settore, garantisce, non ci sono rivalità. "Tra produttori artigiani ci rispettiamo molto – dice –. Assaggiamo i prodotti e quando ne riconosciamo la qualità ci complimentiamo".

Dietro una birra c’è un mondo e delle precise regole da rispettare. "Per spillare un ottimo prodotto il segreto è la sanificazione dell’ambiente e la meticolosità nel seguire correttamente tutti i processi". Come si riconosce una buona birra a colpo d’occhio? "Dal cappello: una birra deve fare la schiuma". Oggi la produzione di Di Nardo conta 18 tipi di birre e due linee di prodotto: l’original dal carattere toscano e la Jungle dallo stile internazionale. Ciò che finisce in bottiglia è tutto frutto della sua inventiva e capacità di osare. "Le ultime mie creazioni – continua – sono la birra fusa al Vin Santo del Chianti grazie alla collaborazione con l’azienda agricola Sorelle Palazzi, e la birra con il mosto della vigna dell’azienda Cupelli Spumanti che prevede sei anni di invecchiamento". Un prodotto, quello dell’artigiano vinciano, da abbinare a tutti i tipi di piatti, in grado di soddisfare un pubblico esigente ed esperto in una terra conosciuta soprattutto per i grandi vini. "Si può pensare alla birra anche come prodotto da meditazione", aggiunge. Insomma, una birra per ogni occasione: parola di Eddy.

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