Badanti, sos Green pass Si teme la fuga di massa

La certificazione verde è necessaria per prestare servizio in casa di anziani. Gatti (Filcams): "In tante non sono in regola coi vaccini. E i tamponi costano"

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EMPOLI

A una settimana dall’entrata in vigore dell’obbligo del Green pass per tutti i lavoratori, c’è un comparto che sta già manifestando segnali di crisi. E’ quello delle badanti. Il decreto che ha introdotto l’esibizione della certificazione verde ogni volta che si entra in servizio, ha infatti assimilato i datori di lavoro delle badanti, quindi gli anziani o le loro famiglie, alle aziende fino a 15 dipendenti, mettendo a loro carico le relative norme e adempimenti. All’anziano o alla sua famiglia viene affidato il compito di dotarsi di un regolamento per stabilire le modalità operative per l’organizzazione delle verifiche, nonché eventuali contestazioni delle violazioni di questo obbligo.

Il caos è servito, perché la conseguenza è che molti e molte badanti potrebbero lasciare l’Italia o rischieranno di essere spinti verso il nero o il grigio. In città le badanti e i badanti georgiani sono la comunità dominante, si stima che a Empoli ce ne siano dai 700 agli 800. Altrettanto numerosa è quella dei filippini, seguita da quella dei rumeni. "Sono spesso le badanti dell’Est che non si sono ancora vaccinate, e non intendono farlo – spiega Ilaria Gatti della Filcams Cgil – E’ una questione di cultura: hanno paura. Dai loro Paesi di origine magari ricevono notizie poco rassicuranti e non si fidano di ricevere la somministrazione del farmaco. Altre, invece, si sono vaccinate con lo Sputnik e questo non dà loro il diritto al Green pass. Ma, d’altra parte, sono anche titubanti sulla possibilità di effettuare una nuova vaccinazione".

Senza vaccino, l’unica alternativa sono i tamponi, con un costo non banale per una persona che, se non convivente con l’assistito, ha spesso un affitto da pagare e spese da sostenere. "Il risultato – spiega Gatti – è che molte badanti stanno pesando di andarsene, gettando le famiglie nel panico. E c’è il rischio di veder ulteriormente crescere nero e sommerso perché il datore di lavoro formalmente licenzierà chi non è in regola, ma continuerà a tenere in casa la lavoratrice o il lavoratore. Del resto anche un eventuale controllo potrebbe essere superato agevolmente: non risultando rapporti di lavoro in essere, basterà dire che quella persona è un visitatore". Per la sindacalista ancora una volta il mondo delle badanti è una sorta di "nebulosa". "Le badanti sono quelle che durante la fase più acuta della pandemia hanno avuto meno tutele di tutti gli altri lavoratori - dice Gatti -. Si sono prese il Covid e nella maggior parte dei casi non si sono viste retribuire i giorni di malattia. Adesso c’è il problema del Green pass che ha aggiunto ulteriore caos". Il problema, dunque, è molto sentito ed urgente anche perché mette a rischio la salute degli anziani e dei disabili, le categorie più colpite dall’emergenza sanitaria. Irene Puccioni