"Avete dato lo sfratto ai nostri corsi Decisione miope e anacronistica"

Sotto accusa nella missiva le modalità di comunicazione alla Facoltà e a chi frequentava le lezioni e il motivo dello stop

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"Il nostro percorso universitario continuerà anche lontano da questo territorio, e lo porteremo a termine, divenendo più ricchi di consapevolezza, mentre il Circondario Empolese Valdelsa senza di noi sarà sicuramente più povero di conoscenza". E’ una delle tante riflessioni affidate dagli studenti e dai laureati dei corsi della scuola di Architettura con sede a Empoli, ai loro portavoce Emanuele Valente, Ivan Bertelli e Fabio Iacometti, firmatari di una lettera destinata all’Unione dei Comuni e per conoscenza anche a Regione e Città Metropolitana. "Vogliamo esprimere disappunto e delusione per la decisione presa dal vostro ente di chiudere, inaspettatamente, la sede dei nostri corsi di laurea. Disappunto che si manifesta per la sostanza, ma soprattutto per la forma con cui questa è avvenuta, senza tralasciare la motivazione, sulla quale nutriamo forti dubbi", si legge. "Troviamo inaccettabili le modalità con le quali la decisione è stata comunicata all’Istituzione universitaria, che si è trovata ad apprendere la notizia dello ‘sfratto’ dai giornali, senza nessuna comunicazione e senza darci preavviso - continuano - Consideriamo la rottura di un rapporto quasi ventennale tra università ed enti locali priva di strategia e di visione del futuro. Proprio in un momento in cui la situazione nazionale ha fatto comprendere a tutti che la ricerca scientifica pubblica è la sola strada efficace per assicurare un futuro migliore, scacciare l’Università dal vostro territorio è una decisione miope".