Anziano offeso perché lento al bancomat

Dall’imbarazzo per i commenti volgari, l’uomo lascia l’operazione a metà, ma Carpentieri assiste alla scena e gli consegna 500 euro

Bancomat (foto di repertorio)

Bancomat (foto di repertorio)

Empoli (Firenze), 2 agosto 2021 - Una storia di (stra)ordinaria umanità. Di quella solidarietà verso il prossimo che non va, evidentemente, mai data per scontata. A raccontarla è Davide Carpentieri, conosciuto in città per il passato da segretario di Rifondazione comunista. "Ieri mattina intorno alle 9,30, dopo aver fatto spesa per la famiglia al Centro Coop di via Sanzio – spiega Carpentieri, 43enne dipendente di Alia - mi fermo allo sportello bancomat. Davanti a me, un signore anziano con calma cerca di fare un prelievo". E qui inizia la commedia dell’assurdo. Passano i minuti e l’anziano che non riesce a portare a termine l’operazione bancomat, resta allo sportello più del necessario. La fila cresce e, nonostante sia domenica mattina, le persone cominciano a spazientirsi.

Davide Carpentieri, racconta indignato quanto accaduto a un anziano
Davide Carpentieri, racconta indignato quanto accaduto a un anziano

«Nel giro di pochi minuti si crea una coda – racconta il sindacalista empolese, esponente di partito dal 2013 al 2019 – Noto che il signore, sugli 85anni, ha delle difficoltà con il terminale. Nel frattempo la gente, scocciata, si lamenta e fa commenti volgari e offensivi. Preso dal panico e dall’urgenza di terminare l’operazione, il signore avvilito se ne va scusandosi con tutti per aver fatto perdere tempo. Una lezione di classe non indifferente. Ma quando arriva il mio turno vedo che la macchinetta è ancora in funzione".

E lì, la sorpresa. Il bancomat eroga una somma importante: l’operazione è andata a buon fine. "Quasi 500 euro – afferma Carpentieri – Non ci penso un attimo. Prendo i soldi e la ricevuta e restituisco tutto al pover’uomo che mi ringrazia commosso confidandomi che quella era la sua pensione, una cifra indispensabile per mantenersi". E’ un abbraccio mancato, quello tra i due, solo per motivi di tutela sanitaria.

«Ci salutiamo. Il signore con gli occhi lucidi mi ringrazia nuovamente per l’onestà. Il minimo che potessi fare – prosegue Carpentieri – ma tornato allo sportello la situazione degenera". Un ragazzo fa una battuta fuori luogo ribadendo che al posto di Carpentieri, lui avrebbe trattenuto quella somma per sé. "Sono stati attimi concitati – racconta Davide Carpentieri – Di quelli in cui esce il lato peggiore delle persone. Sono contro la violenza ma d’istinto ho perso la pazienza". Sfiorata la rissa, lite è solo verbale. "Ho ritardato una mezz’oretta la mia spesa, perché la vigilanza voleva sapere i motivi della discussione. Sono stato rilasciato: effettivamente non c’è stato alcun scontro fisico ma solo un diverbio dai toni accesi".

Nessuna delle persone in fila è intervenuta a difesa dell’anziano e questo ha profondamente indignato Carpentieri: Mi sono immedesimato nella situazione. Quell’uomo poteva essere mio padre. Dispiace vedere tanta indifferenza nei confronti della fascia debole, quella che andrebbe protetta. Non colpevolizzo i giovani, non è un fattore generazionale: educazione e civiltà dovrebbero essere nel dna di ognuno di noi". A quell’uomo, Carpentieri non ha neppure chiesto il nome. "Sono andato oltre. Prima di tutto, l’umanità".