Acqua, una rete 'groviera'. La mappa degli sprechi

Un terzo dell’acqua prelevata dalle sorgenti si perde per la via

Acqua pubblica, risorsa in diminuzione (Foto d'archivio)

Acqua pubblica, risorsa in diminuzione (Foto d'archivio)

Empoli, 19 settembre 2018 - Un terzo dell’acqua prelevata dalle sorgenti si perde per la via. Sul territorio dell’Empolese Valdelsa la dispersione idrica media è del 29,11% con picchi nel comune di Montelupo che disperde il 40,98% dell’acqua. E pensare che il dato del nostro territorio è tra i migliori della Toscana, dove la media regionale di acqua perduta è del 43,43%, con maglia nera attribuita alla provincia di Siena.

Se da una parte c’è da essere contenti per la ‘migliore’ performance, dall’altra non si può fare spallucce di fronte al considerevole spreco di un bene così prezioso. Ad aprire la discussione sul tema è il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale Maurizio Marchetti, che ha condotto in proprio uno studio che elabora i dati Istat dell’ultimo censimento acque per uso potabile diffuso a fine dicembre 2017 su rilevazioni condotte nel 2015. Marchetti ha scorporato dai nazionali quelli della Toscana, comune per comune, per poi riaggregarli in aree provinciali e per gestore. «Perché mi sono messo a far di conto in questa maniera? Perché l’affidamento del servizio idrico integrato corre verso le scadenze ed è doveroso aprire un ragionamento efficace sulla materia – spiega il consigliere azzurro – La performance dell’area Empolese Valdelsa è tra le migliori e va di pari passo con un livello di investimenti sulla rete da parte del gestore Acque Spa, che l’Autorità idrica valuta come ‘livello manutentivo e di sostituzione degli assets soddisfacente e superiore alle medie toscane’. Forse non è un caso. A sinistra – riflette Marchetti – sento parlare di ripubblicizzazione. Anche io mi colloco su questa posizione, non foss’altro che nel rispetto dell’esito del referendum con cui i cittadini hanno espresso questo tipo di volontà. Ma acqua pubblica può voler dire tante cose. Il modello di holding regionale prospettato dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi non ci convince: un nuovo carrozzone poco funzionale e che magari diventi parcheggio per qualche politicante dismesso noi non lo vogliamo».

Per il capogruppo di Forza Italia è necessario soppesare tutti i modelli di gestione per individuare quello migliore per la Toscana. «Io, ad esempio - conclude Marchetti – ho studiato un po’ il tipo di gestione che a Parigi si è rivelato efficace in termini di abbattimento tariffario e investimenti sulle reti. A livello comparativo, è un sistema che per le nostre normative potrebbe dirsi affine a quello dell’Agenzia speciale prevista dall’articolo 114 del Testo unico degli enti locali. Non sposo una tesi: fornisco uno spunto». Il dibattito, dunque, è aperto.