"A luglio bolletta da 4mila euro per soli dieci giorni di apertura"

Il cinema Excelsior: "L’inverno fa paura, speriamo negli aiuti del Governo"

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EMPOLI

"Siamo molto preoccupati per le spese. Ci sono associazioni che in questi anni ci hanno sorretto, dandoci una grande mano, ma il futuro fa paura". Deborah Bertini del Cinema Excelsior di Empoli, snocciola cifre che non fanno ben sperare per la ripresa del settore. "La bolletta di luglio? Quattromila euro per 10 giorni di apertura, contro una media di mille euro nei mesi precedenti. In inverno a farci tremare sarà il gas. Stiamo cercando soluzioni alternative e non ci scoraggiamo. Crediamo ancora in una ripresa. Anche in sale un po’ più fredde, ma speriamo piene. E ci auguriamo che il governo ci tenda la mano". Rincari importanti, che si fanno sentire sul bilancio di una struttura, specie in città di piccole dimensioni. Se il cinema non è stato ucciso dalla pandemia, a stroncarlo potrebbe essere il caro energetico. Una sorta di seconda pandemia.

"Il cinema aveva già problemi grossissimi. Con la pandemia abbiamo preso una batosta pazzesca". Questo potrebbe essere il titolo del prossimo film in sala. Ci siamo abituati tutti alle piattaforme che ci permettono di vedere pellicole fresche di produzione dal divano di casa. Questo a discapito di una “tradizione“ che sembra ormai dimenticata.

"Non si apprezza più il gusto della condivisione in sala" confermano gli addetti ai lavori. E così la ripartenza è ancora rimandata a data da destinarsi. Ancora appesantita dalle preoccupazioni. Cadute le restrizioni che hanno limitato l’accesso alle sale per tanti mesi nel corso degli ultimi due anni di emergenza sanitaria, il quadro non è migliorato. Ed essere liberi di andare al cinema non ha riportato il pubblico in sala.

Al Pacini di Fucecchio, giusto per dare la misura del fenomeno, è stato perso il 40% di pubblico. "E già si faceva fatica con i numeri dei primi 6 mesi del 2022. Se a questo – conferma Enrico Falaschi, direttore artistico e presidente del Teatrino dei Fondi – ci aggiungi che accendere la sala costa di più di prima, è veramente difficile pensare al domani". E l’ipotesi di alzare il prezzo del biglietto non sembra contemplabile. "Servirebbe una soluzione condivisa per tutti i cinema, dato che l’offerta è ampia. E anche alzando il costo del biglietto sarebbe dura coprire l’impatto dei rincari dell’energia. Sicuramente una strada non risolutiva". Le uniche armi a disposizione al momento sono quelle del “buio in sala“ se non strettamente necessario. O almeno in serate infra settimanali in cui le presenze si contano sulle dita di una mano. E non è un bel segnale.

Y.C.