di Ylenia Cecchetti

Empoli, 25 febbraio 2014 - Scippata, buttata a terra e derubata. Non soltanto dei sacrifici del lavoro, ma anche dei soldi che per beneficienza dovevano andare al Meyer. Emilia Rondinella è ancora sotto choc per la disavventura che l’ha vista protagonista venerdì sera in via Busoni, all’uscita del teatro Shalom. La signora, 65 anni, di Montelupo, aveva appena assistito alla rassegna di danza alla quale aveva partecipato anche la Miosotys Dans School di Limite sull’Arno, accademia diretta dalla figlia Katia Mancini. Una serata piacevole, in breve trasformata «in un film di paura", come racconta lei stessa.

"Erano le 22,45, pioveva ma la strada era piena di gente che usciva dal teatro. Stavo andando verso la macchina; avevo entrambe le mani occupate. Da una parte il mazzo di fiori per festeggiare, con mia figlia, il successo dello spettacolo, dall’altra l’ombrello e la borsetta. Un invito a nozze, per l’aggressore". Imboccando una delle due strade parallele al teatro, che portano verso la Coop di via Susini, la signora viene strattonata, colpita ad una spalla e gettata a terra con violenza.

"Un uomo in biblicetta, che probabilmente mi aveva già preso di mira, mi ha aggredito. Mi ha strappato di mano la borsa ed è fuggito. L’ho visto solo di spalle ma ricordo che era di media statura, su una bici da donna. Un particolare? Dietro il sedile era montato un seggiolino in legno per bambini". La donna fortunatamente non ha riportato ferite: quelle che restano, sono solo quelle dell’anima. La borsa conteneva l’incasso dei biglietti venduti per lo spattacolo di beneficienza in scena il 1 di marzo organizzato dalla Miosotys Dans in favore dell’ospedale pediatrico Meyer: 370 euro che avrebbero potuto migliorare, anche se di poco, la vita di qualche piccolo paziente. E che probabilmente, la Miosotys, dovrà sborsare di tasca propria. "Senza contare gli altri 300 euro che avevo nel portafogli, le foto, i ricordi, i documenti", spiega la signora.

Nonostante il colpo subito, Emilia Rondinella è stata pronta a reagire. Ha raccolto le chiavi della sua auto, cadute a terra, e ha inseguito la biciletta in fuga. Ritorvandola, poco distante, appoggiata ad al portone di un palazzo. Abbiamo denunciato lo scippo ai carabinieri, che sperano di risalire all’identità del ladro grazie alle telecamere di videosorveglianza piazzate proprio in via Busoni". "In questa brutta storia - aggiunge la figlia, Katia Mancini - il mio pensiero va a tutte le persone che ci hanno aiutato, mostrando la loro solidarietà. E anche a chi ha preso la borsa. Spero che sia andata ad una famiglia che ha davvero bisogno di mangiare".