Empoli, 13 gennaio 2014 - L’IMPIANTO Ecobit a Montelupo Fiorentino non si farà. Dopo tanto clamore il gruppo Colorobbia ritira il progetto; lo fa in sordina, condizionato, forse, dalla contrarietà ampiamente manifestata dalla cittadinanza in questi giorni. La notizia è stata resa nota da Paolo Londi, Capogruppo di maggioranza nel consiglio comunale di Montelupo. Sembra chiudersi così la movimentata vicenda dell’impianto per il trattamento di sottoprodotti di origine animale e vegetale finalizzato ad ottenere sostanze da utilizzare nell’ambito dell’agricoltura o dell’allevamento, (unitamente alla produzione di energia elettrica a scopo aziendale). 

UN PROGETTO proposto da Colorobbia, che la famiglia Bitossi aveva presentato all’Unione dei Comuni del Circondario e che ha incontrato, da subito, il disappunto della cittadinanza montelupina e non solo. Il Comune di Montelupo, venuto a conoscenza soltanto il 14 dicembre dell’avviso di Colorobbia, ha prontamente convocato una seduta consiliare congiunta delle commissioni “assetto del territorio e ambiente” e “lavoro, sviluppo economico e formazione professionale”: un’assemblea aperta alla cittadinanza che a detta di molti ha segnato una delle pagine più brutte della storia della cittadina.

L’intento degli ingegneri e della manager Olivia Bitossi era quello di illustrare nei minimi dettagli il progetto dell’impianto pensato per la zona delle Pratelle. La situazione, però, è degenerata: il comune è stato quasi preso d’assedio, centinaia di persone (preoccupate per le possibili ricadute e per gli effetti negativi che l’impianto soa avrebbe potuto causare), hanno a più riprese interrotto l’assemblea. Tanto che è stato necessario l’intervento dei carabinieri per garantire l’uscita in sicurezza del sindaco di Montelupo Rossana Mori e dei membri di Colorobbia dal palazzo comunale.

A SEGUIRE la formazione di un comitato spontaneo tra i cittadini e una petizione indirizzata al sindaco Mori per dire «No all’impianto». Per questo sera, inoltre, era stata anche organizzata da Sel un’assemblea pubblica presso la Casa del popolo di Cortenuova a Empoli per fare il punto sulla situazione.

In questa fase preliminare (non si è mai parlato di autorizzazioni) all’amministrazione montelupina il compito di redigere un parere tecnico per la valutazione dell’impatto ambientale, da presentare all’Unione dei Comuni e da confrontare con quella di Arpat e Asl. La relazione - disponibile sul sito internet del comune - non sarebbe stata vincolante nella decisione finale della messa a punto dell’impianto. 

Si chiede la convocazione di una conferenza dei Servizi presso l’Autorità Competente, ovvero l’Unione dei Comuni del Circondario Empolese Valdesa. «Come Pd — fa sapere in un comunicato il segretario comunale Marco Pucci — non possiamo non sollevare perplessità circa l’opportunità della realizzazione dell’impianto. Comporterebbe un aumento delle emissioni di polveri sottili e sostanze dannose nonche’ aria maleodorante in tutta la zona. Così come concepito il progetto non porterebbe alcun beneficio per la popolazione di Montelupo. Le considerazioni appena fatte rendono auspicabile che Colorobbia abbandoni il progetto presentato». E così è stato.