Empoli, 22 agosto 2013 - Da domani (venerdì 23 agosto) inizieranno gli accertamenti sui contatti cosiddetti “stretti” a seguito dei due casi di tubercolosi polmonare in alunni delle scuole di Fucecchio. Gli interessati alle misure di prevenzione (compagni di classe e personale docente) saranno direttamente contattati dall’Unità operativa Prevenzione malattie trasmissibili del Dipartimento prevenzione dell’Asl 11. Peraltro i bambini che hanno contratto la malattia sono stati adeguatamente curati e sono già in via di guarigione.

L’Asl 11 e il comune di Fucecchio, in collaborazione con i dirigenti degli istituti scolastici frequentati dai due alunni, stanno operando congiuntamente per adottare le misure di prevenzione che il caso richiede.
Per questo, al fine di coordinare gli interventi previsti dai protocolli si è costituito un gruppo di lavoro interistituzionale che si è attivato sulla base delle linee guida in materia, istituendo una campagna di screening nella scuola frequentata dai due bambini, oltre che ovviamente nei loro familiari. Gli alunni e gli insegnanti che nello scorso anno scolastico hanno frequentato la medesima classe dei bambini ammalati e quelli comunque che hanno avuto contatti stretti verranno invitati a svolgere il test tubercolinico per rilevare l’eventuale presenza dell’infezione. Le informazioni circa la tempistica e le modalità con cui saranno svolti i test di screening saranno fornite direttamente dal personale dell’unità operativa Prevenzione malattie trasmissibili dell’Asl 11, che per questo contatterà singolarmente gli interessati. Sono stati informati anche i medici ed i pediatri di famiglia. Il dispositivo di prevenzione è stato prontamente attivato non appena avuto notifica dei casi e svolgerà gli interventi validati dagli organismi sanitari nazionali ed internazionali.

La tubercolosi polmonare è una malattia perfettamente curabile con farmaci specifici, che determinano la guarigione completa del malato. E’ una malattia provocata da un batterio (mycobacterium tuberculosis o bacillo di Koch) che si trasmette da una persona ammalata mediante le secrezioni respiratorie emesse, ad esempio, con colpi di tosse, starnuti, etc. Il rischio più alto di trasmissione si ha in ambito familiare o in comunità chiuse, per contatti stretti e prolungati con il malato. In ambiente scolastico il rischio di trasmissione del germe riguarda essenzialmente i compagni di classe del malato ovvero coloro che per diverse ore al giorno e per più giorni ne hanno condiviso luoghi chiusi.

Non sono da considerare a rischio significativo i contatti occasionali o in luoghi aperti. Il contatto con il batterio può provocare la cosiddetta “infezione tubercolare” ovvero una reazione del sistema immunitario che “blocca” il germe senza provocare alcun sintomo di malattia. Solo il 5-10% delle persone con infezione tubercolare si ammalerà nel corso della vita (anche a distanza di molti anni), ma il rischio di sviluppare la malattia è più alto se sono presenti condizioni favorenti quali malattie del sistema immunitario, diabete, etc.

L’infezione tubercolare si sviluppa dopo circa 4-8 settimane dal contatto con un malato e la si può identificare tramite il test tubercolinico (cosiddetto test Mantoux) che consiste in un’iniezione intradermica, simile a quella effettuata per i test allergologici, da effettuare nel braccio. L’esito viene valutato attraverso un controllo della reazione da effettuarsi dopo tre giorni. I soggetti che risulteranno negativi al test non dovranno effettuare alcun altro accertamento né tanto meno terapia, mentre eventuali casi positivi verranno sottoposti ad ulteriori controlli per evidenziare o escludere l’infezione (da tenere presente che la positività del test non significa avere la tubercolosi ma indica una possibile infezione che potrebbe essere necessario trattare con farmaci specifici).

La tubercolosi è una malattia la cui diagnosi non è immediata, in quanto la sintomatologia è spesso aspecifica, almeno nelle fasi iniziali, e sono necessari vari tipi di accertamenti strumentali e di laboratorio. Quindi, nonostante la diagnosi dei casi risalga a pochi giorni fa, è possibile (ma non certo) che i due bambini possano aver avuto in corso la malattia anche durante l’ultimo periodo della frequenza scolastica. Per questo, in via cautelativa, come previsto dalle linee guida in materia, si rende necessario il controllo dei contatti definiti “stretti”.

La tubercolosi è una malattia tuttora esistente, per la quale sono disponibili farmaci efficaci che consentono sia la cura dei soggetti ammalati, sia la terapia preventiva di soggetti che abbiano contratto l’infezione tubercolare (quindi non ammalati). In quest’ultimo caso la terapia evita lo sviluppo della malattia negli anni successivi.

Nell’Asl 11 l’incidenza di casi di tubercolosi è molto inferiore rispetto alla media regionale, con una media annuale di 15-16 casi nell’ultimo quinquennio. Casi di tubercolosi che coinvolgono bambini non sono eccezionali (la fascia 0-14 anni rappresenta circa il 3% dei casi totali in Italia), e periodicamente un po’ in tutta Italia accade che comunità scolastiche di ogni ordine e grado siano interessate da uno o più casi. L’ultimo episodio di questo tipo riguardante l’Asl 11 risale al 2009, quando a seguito del riscontro di tubercolosi polmonare in un operatore scolastico, furono controllati oltre 50 tra bambini e insegnanti di una scuola elementare del comune di Vinci

Le misure cautelative adottate e gli interventi che verranno messi in atto dall’Asl 11 e dal comune di Fucecchio seguono le più aggiornate linee guida in materia di prevenzione e controllo della tubercolosi, pertanto, non sussistono motivi di allarme per la comunità.

Per avere ulteriori informazioni e chiarimenti gli interessati possono contattare gli operatori dell’Unità operativa Prevenzione malattie trasmissibili chiamando il numero 335 5216717, dal lunedì al venerdì, dalle  8.30 alle  18.