Firenze, 9 gennaio 2013 - E' stato localizzato dalla Digos in una cittadina della Francia, sembra nel Sud, il terzo complice dell'attentato incendiario con cui la notte di Capodanno sono stati distrutti i furgoni di una ditta di Montelupo, la Centro Latticini srl, rivendicando l'azione con la sigla dell'Animal liberation front (Alf). Si tratta di Luca Bonvicini, 41 anni di Bibbiano (Reggio Emilia), l'unico dei tre accusati ancora non fermato dalla polizia e che e' ricercato.

Anche a lui, come ai due gia' fermati nei giorni scorsi - Filippo Serlupi D'Ongran, 22 anni di Firenze, e Lorenzo Oggioni, 29 anni, di Scandicci -, procura e Digos attribuiscono altri attentati e danneggiamenti in Toscana fatti nel 2012. Secondo quanto appreso, in Francia avrebbe trovato riparo presso conoscenti, forse appartenenti alla 'rete' animalista. Potrebbe essere arrestato entro breve.

Il pm Sandro Cutrignelli, dopo i due fermi a carico di Serlupi e di Oggioni, il quale si e' costituito ieri, ha presentato al gip una richiesta di ordinanza di custodia cautelare in carcere per l'intero 'terzetto'. Il pm ha
sottolineato la finalita' terroristica degli atti incendiari e dei danneggiamenti contro macelli e aziende della filiera alimentare scelti come obiettivi. Dopo le udienze di convalida, Serlupi e Oggioni rimangono in
carcere.

Ai tre 'animalisti' la Digos e' arrivata anche grazie al video ripreso dalle telecamere della ditta colpita a Montelupo Fiorentino, non tanto per le immagini dei tre - di cui uno a volto scoperto -, quanto
perche' esse mostravano bene l'auto, e la sua targa, con cui il gruppetto ha raggiunto la ditta Centro Latticini srl la notte dell'1 gennaio.

Sempre sull'attentato di Montelupo il movimento Centopercentoanimalisti ha diffuso una nota in cui esprime ''solidarieta' ai militanti dell'Alf'' e afferma che ''le azioni dell'Alf non sono terrorismo, ma atti concreti di
lotta per la liberazione animale''. ''Un'azienda casearia o un allevamento'', scrive, ''sono fabbriche di dolore o morte''.