Empoli, 30 settembre 2012 - CAPACE di intendere e di volere al momento dell’aggressione ai due carabinieri nei pressi di Sorano che è costata la vita all’appuntato Antonio Santarelli, morto lo scorso 11 maggio dopo più di un anno di coma. Il collega Domenico Marino, invece, ha perso l’uso di un occhio. L’esito della perizia del dottor Fabbrizzi, incaricato dal gup Belisari di verificare lo stato mentale di Matteo Gorelli, 20 enne di Cerreto Guidi, è chiaro.

Per Fabbrizzi non è da riconoscere il «vizio parziale di mente», come invece avevano riscontrato i periti di parte, la psichiatra Carla Niccheri Ginaprai e la psicologa Carlotta Maggiorelli. Nelle loro perizie avevano riscosciuto per Gorelli un disturbo di personalità (border-line) che, al momento dell’aggressione (il 25 aprile 2011 dopo che i due carabinieri avevano comunicato a Gorelli l’esito positivo all’alcol test) avrebbe grandemente scemato, ma non escluso del tutto, la sua capacità di intendere e di volere. Questa ipotesi è prevista dall’articolo 89 del codice penale e, se riconosciuta dal giudice, può comportare una diminuzione della pena. La perizia di Fabbrizzi ascrive quel disturbo di personalità ad una fragilità di fondo e ritiene Gorelli capace delle sue azioni. «Abbiamo consegnato la relazione ai nostri periti che la studieranno bene e verranno ascoltate durante la prossima udienza del 12 ottobre», spiega Luca Tafi, legale di Matteo Gorelli. «La pericolosità sociale di Gorelli è fortemente diminuita», si legge in un passo della perizia del dottor Fabbrizzi in risposta al quesito formulato dal gup che chiedeva anche se Gorelli fosse pericoloso socialmente. Ciò non contrasta con la decisione del gup di accettare la richiesta dei legali di trasferire Matteo Gorelli dal carcere grossetano di via Saffi alla comunità Exodus di Don Mazzi che ha suscitato numerose critiche. «Anche la perizia di Fabbrizzi va in quella direzione: non vi è nessuna affermazione di pericolosità sociale — afferma Luca Tafi — Matteo sta facendo un percorso di recupero di se stesso. In carcere, poi, ha sempre avuto un comportamento ineccepibile, come ha riconosciuto anche il gup Belisari nell’accettare la nostra richiesta». Nell’udienza in programma il prossimo 12 ottobre verrà discussa anche l’esame probatorio svolto con l’autopsia sul corpo di Santarelli. In quell’occasione Luca Tafi e Paolo Giambrone faranno richiesta al gup del rito abbreviato. Nel caso tale ipotesi venisse accettata non si svolgerà un processo con un collegio di tre giudici ma sarà il gup Belisari a giudicare senza un normale dibattimento: la pena avrebbe uno sconto di un terzo degli anni.
Cosimo Firenzani