Firenze, 27 marzo 2012 - UNA SAGA familiare, una disputa su beni e gestione di alcune società, una tensione alimentata da litigi, querele e un precedente inquietante. E’ questo lo sfondo al ferimento a un braccio, avvenuto a Firenze ieri poco dopo le 9.30, di Michele Reali, 51 anni, agente generale di Ina Assitalia, da parte di Gabriele, il fratello di cinque anni più giovane. In particolare, il motivo del contendere sembra essere il camping Panorama del Chianti (ex Toscana Colliverdi), situato ai confini del Comune di Certaldo, in località Marcialla, a poche curve dal centro abitato della frazione. Acquistato dalla famiglia Reali nel 2002, da allora il campeggio viene gestito in società dai due fratelli, Gabriele e Michele. Ma il rapporto tra i due è molto teso da tempo. Michele, che di professione fa l’assicuratore, da anni gestisce praticamente da solo l’attività, mentre Gabriele transita ormai molto di rado dalle parti di Marcialla. Quest’ultimo in passato si è comportato varie volte in maniera violenta nei confronti del fratello, arrivando perfino in un’occasione a gettargli addosso dell’acido.

IL CAMPEGGIO, dove stanno fremendo i preparativi per l’inizio della stagione turistica fissato per il week end di Pasqua, ospita ogni anno visitatori provenienti da tutto il mondo, e in particolare dall’Olanda. E’ attrezzato di piscina con solarium, servizi igienici, docce, lavanderia e pronto soccorso.
 

LA DRAMMATICA resa dei conti è avvenuta a Firenze in viale Volta, all’altezza del «Bar Chiara», dove il ferito ha poi trovato rifugio. Colpito da un dardo scagliato con una balestra sportiva Michele ha avuto la spalla sinistra trapassata, il deltoide bucato. Prognosi favorevole, sta bene, ma nel pomeriggio i medici hanno valutato la possibilità di intervenire sui tessuti muscolari lesionati. Gabriele invece è stato preso due ore più tardi. Per individuarlo si era anche alzato in volo un elicottero; lo hanno fermato agenti dell’antirapina della questura. Aveva fatto «due-tre giri dell’isolato» a bordo di un motorino. Dentro un sacco di juta gli agenti hanno trovata la balestra per il tiro sportivo: nome famigerato «Skorpion» e colori mimetici. Sotto un albero davanti al bar è stata recuperata una freccia, sembra con tracce di sangue. Quella che avrebbe ferito Michele Reali con modalità e traiettoria ancora da chiarire.

«ECCOMI, sono io la persona che state cercando. Ho ferito mio fratello con questa, sono venuto a costituirmi. Ma non volevo ucciderlo, volevo solo ferirlo per portare finalmente il mio caso alla ribalta. Così, anche se dal carcere, si saprà finalmente la verità su ciò che mi sta accadendo»: queste le parole che Gabriele Reali ha detto agli agenti che lo arrestavano. «Sembrava in stato confusionale», commenteranno poi in questura. Non è chiaro se i due si siano dati appuntamento per telefono o se il più giovane dei due fratelli abbia intercettato il maggiore conoscendo le sue abitudini.