Empoli, 30 aprile 2010 - Licenziati alla vigilia della Festa dei Lavoratori: un incubo, impastato col sapore amaro della beffa per la concomitanza temporale, quello che stanno vivendo i tre operai della 'Valiani' di Certaldo, azienda artigiana specializzata in macchine che tagliano i passpartout delle cornici, mandati a casa dall’oggi al domani senza neppure provare a fruire di altri giorni di cassa integrazione. Immediata la solidarietà dei colleghi i quali nella giornata di ieri hanno immediatamente organizzato un presidio sulla Sr 429 davanti alla sede dell’azienda, innalzando bandiere e striscioni di protesta. I lavoratori hanno annunciato anche un «pacchetto» di 16 ore di sciopero.

 

Le tre lettere di licenziamento sono intanto già state impugnate tramite la Camera del Lavoro di Empoli. E’ Giuseppe Scarpa, della Fiom-Cgil Empolese Valdelsa, a riassumere il dramma che stanno vivendo i tre giovani lavoratori: "Erano al rientro da un periodo di cassa integrazione. Stamani alle 8 in punto (ieri per chi legge, ndr) sono entrati in ditta. Mancavano le cartoline da timbrare e al loro posto c’erano le lettere di licenziamento. Il tutto senza preavviso, e senza dare comunicazione alcuna ai sindacati. Mi lascia almeno perplesso questo comportamento, così come vorrei richiamare la Cna ad essere più vigile su modi di fare come questo. La Valiani ha meno di 15 addetti, e sappiamo che nelle aziende piccole le maestranze hanno meno tutele. Però l’azienda poteva contattarci e vedere insieme quale percorso intraprendere".

 

Gianni Lazzerini è uno dei tre lavoratori che ieri mattina ha trovato la lettera di licenziamento. Ha il cuore in gola: "Ci lavoravo da 23 anni. Mansione montatore... E’ vero che si risentiva della crisi, ma non in maniera tale da giustificare questi licenziamenti improvvisi. Che cosa farò ora? Mi rimetto alle decisioni della Camera del Lavoro, la lettera sarà impugnata. Non ho una famiglia mia, ma che cosa vuol dire? Per tutti noi lavoro e stipendio sono la vita".

 

Maria Laura Antognozzi è l’impiegata che ha trovato la lettera (la seconda della serie): "Lavoravo in questo ufficio dal 2007. Ho visto che, nonostante la crisi, per il 2010 poteva esserci una ripresa. Lo dico perché mi occupavo di marketing con l’estero. Questi licenziamenti non sono da giustificare. Dichiaro che vado via senza aver neppure riscosso la cassa integrazione da agosto a dicembre». Il terzo, Marco Toso, spiega: «Lavoravo qui dal 2004. Stamani ci siamo trovati la lettera. L’azienda parla di calo di produzione. Di certo, non hanno fatto nulla per tenerci".

 

I colleghi fanno quadrato. "Vedevamo una ripresa del lavoro», spiega Marzia Mocali. «Poteva essere sfruttata di più la cassa integrazione, non si licenziano le persone dall’oggi al domani» fa eco Jonatan Giannetti. Il delegato sindacale, Gabriele Cameli, per parte della mattinata è stato negli uffici con la dirigenza: «Ho cercato di capire come si è giunti a questa situazione». Infine Massimiliano Di Leonardo parla di «fulmine al ciel sereno; erano rientrati ordini di lavoro, e in ogni caso si poteva puntare ancora alla cassa integrazione». Infine Tania Lari (Fiom Cgil) ha rivelato che ieri molti lavoratori valdelsani, venuti a conoscenza dei licenziamenti, «hanno incrociato le braccia per solidarietà".