2009-09-02
Di questa esperienza abbiamo parlato con il direttore, Ghilli (con questa carica dal 2008).
«Ifla è stata una grande occasione di confronto e crescita. C’erano più di 300 bibliotecari italiani».
Alla luce del convegno, quali “sfide” attendono ora la Biblioteca di Empoli?
«Cerchiamo di avvicinare ancora più lettori, e sempre più giovani. Stiamo per questo rafforzando ed integrando i servizi. Entro pochi giorni, da casa gli utenti potranno prenotare su Internet un libro nel circuito delle biblioteche della rete Reanet dell’Empolese Valdelsa. Sono ben 20: si sono appena aggiunte Casa Boccaccio a Certaldo e la biblioteca della Società Storica della Valdelsa a Castelfiorentino. Dal web, si possono già scaricare i formati Pdf di libri e documenti storici locali. Le biblioteche degli enti hanno anche volumi rari».
Come state agendo per ‘catturare’ appunto più lettori? E i giovani?
«Abbiamo intrapreso una collaborazione costante con le scuole, da quelle materne alle superiori. L’utenza più difficile da raggiungere è quella degli adolescenti. Stiamo per questo impostando un lavoro col nuovo assessore alla cultura, Eleonora Caponi. A breve avremo un incontro».
Il catalogo-cellulare rientra nelle strategie per i giovani?
«Sì, certo. Ogni paginetta contiene la recensione di un libro, di quelli che per contenuti sono più adatti ad attirare gli adolescenti».
Come si tutela il copyright nell’era del digitale e del web ? Voi bibliotecari siete in prima linea, ne avete discusso anche all’Ifla...
«Il nostro ruolo sarebbe quello di rendere immediatamente accessibile l’informazione. Ora l’editoria si sposta sempre più sull’E-Book, il libro elettronico. Ebbene, per le regole non possiamo prestare i dvd prima dei 18 mesi dalla loro pubblicazione. E’ un problema, perché acquistarlli spesso è costoso, e se uno ad esempio ha bisogno di informazioni importanti di carattere tecnico o scientifico, non le può avere in prestito come un libro normale per un anno e mezzo. C’è dell’altro: la Comunità Europea ha condannato l’Italia perché le biblioteche non pagano i diritti per i prestiti. Anche questo sarà un problema da affrontare, l’Italia non ha applicato una direttiva che però è criticabile».
Oggi si parla di “multiculturale”, tema affrontato anche nel corso di Ifla. A Castelfiorentino c’è un settore di biblioteca araba. A Empoli come vi state organizzando?
«Abbiamo sezioni di libri in arabo e cinese, oltre a quelle diciamo ‘classiche’ in inglese, tedesco e francese. Sono oltre 150 i libri in arabo, e addirittura 400 quelli in albanese. Semmai, sono difficili i rapporti con le rispettive comunità, soprattutto quella cinese, che è molto chiusa. La svolta sta arrivando coi giovani cinesi, nati però in Italia».
Quanti volumi si trovano alla “Fucini”, compresi gli archivi storici?
«Sono circa 160 mila volumi. Viaggiamo sugli 80 mila prestiti annui, dopo aver toccato un picco di 90 mila. Abbiamo 20 mila iscritti, attivi però sono fra i 3 ed i 4 mila (coloro che prendono in prestito un libro almeno una volta l’anno)».
Ci sono donazioni private?
«Ce ne sono state nel passato remoto. Da tempo non se ne contano più di importanti. Però, tanta gente continua a portare libri in biblioteca. Da ultimo, è stato donato un libro antico, originale ed autografato, dei sonetti di Neri Tanfucio, cioè Renato Fucini».
La biblioteca empolese, in sintesi, vuole «diventare protagonista - conclude Ghilli - del rilancio di questa città».